Sempre più famiglie pensano alla cessione del quinto
Raggiunti i livelli pre-Covid
Pubblicato il 12 gennaio 2022
I prestiti stanno pian piano recuperando il terreno perso durante la pandemia, ma c'è una formula che ha già ricucito le distanze: la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Offerto da banche, finanziarie o dalla stessa Inps, è una soluzione sempre più nota e più utilizzata.
Più conoscenza e più interesse
La crescita della cessione del quinto è nei numeri. Secondo il report “I consumi e il credito alla famiglia nel post-Covid” della società di ricerca Eumetra, nel 2018 il 62% degli intervistati era a conoscenza di questa soluzione. Oggi la loro quota è salita all'89%.
La conoscenza è, con tutta probabilità, dettata dall'interesse. Lo dimostra un altro dato del rapporto: la propensione a ricorrere alla cessione del quinto è passata dal 21% del 2018 al 46% del settembre 2021. È quindi più che raddoppiata in meno di tre anni.
Il ritorno ai livelli pre-pandemia
È vero, interesse e propensione all'utilizzo non sono certezza di adozione. Ma sono due chiari segnali, confermati da un altro report, che invece si concentra sui contratti firmati: l'Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da Crif, Assofin e Prometei afferma che, nel terzo trimestre del 2021, i finanziamenti contro cessione del quinto hanno superato i volumi pre-pandemia.
Le erogazioni sono in rialzo del 15,3% sullo stesso periodo del 2020, anche se in calo del 3,5% sul 2019. In altre parole: le cessioni del quinto sono tornate oltre i livelli del 2019, anche se con importi erogati di minor peso.
Perché le richieste aumentano
Il recupero sembra poter essere generato da una serie di fattori. Da una parte una ritrovata fiducia, che sta rilanciando il mercato dei prestiti nel suo complesso; dall'altra le caratteristiche stesse della cessione del quinto: si tratta, infatti, di un prestito non finalizzato, concesso con una certa facilità anche a cattivi pagatori o protestati (a patto, naturalmente, di dimostrare la sostenibilità tramite stipendio o pensione).
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Il profilo dell'autore
Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.