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Prestiti: sospesi per le imprese ma non per i privati

31 mar 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

prestiti sospesi per le imprese ma non per i privati

Le associazioni dei consumatori chiedono una moratoria

Sospensione delle rate di finanziamento e aperture di credito per le piccole e medie imprese, sospensione dei mutui prima casa per i consumatori, lavoratori autonomi e professionisti, ma nessun intervento per il credito al consumo. Nel decreto Cura Italia dello scorso 11 marzo non vi sono indicazioni specifiche dedicate al rimborso di piccoli prestiti personali. Di fronte alle difficoltà di restituzione del debito, causata dall’emergenza Covid19, le società di credito al consumo si stanno pertanto muovendo in ordine sparso dal momento che non esiste attualmente una soluzione standardizzata per intervenire a supporto dei debitori in difficoltà.

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Il tema però è particolarmente delicato perché negli ultimi anni, in Italia, è aumentata la richiesta di piccoli prestiti: gli italiani sono ricorsi al finanziamento al consumo per l’acquisto di auto e arredamento, ma anche per pagare vacanze, smartphone e pc per un valore complessivo del mercato stimato in circa 75 miliardi di euro complessivi (dati Osservatorio Findomestic-Prometeia 2019).

Consapevoli dei rischi legati ai mancati rimborsi delle rate in scadenza, le associazioni dei consumatori hanno già chiesto maggiori tutele. Per il Movimento Consumatori l’impossibilità di far fronte ai pagamenti delle rate per i prestiti personali, prestiti auto e carte di credito revolving potrebbe determinare, con le regole attuali, segnalazioni di massa alla Centrale rischi della Banca d’Italia e agli altri sistemi di informazione creditizia, con l’espulsione di milioni di cittadini dall’accesso al credito.

Pertanto, l’associazione chiede che il Governo estenda a tutti i cittadini la possibilità di ottenere sia la sospensione di ogni prestito sia delle segnalazioni alla Centrale rischi e agli altri intermediari creditizi per i ritardi nei pagamenti fino alla fine dell’emergenza. Della stessa opinione Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, secondo cui servirebbe la sospensione dei pagamenti di tutti i finanziamenti chiesti per l’acquisto di auto, mobili, smartphone, elettrodomestici.

Che fare pertanto se si ha difficoltà a rimborsare le rate del finanziamento o si teme di averla nel giro di qualche settimana? Il suggerimento è quello di rivolgersi in prima battuta alla società finanziaria che ha erogato il finanziamento: mentre alcune di queste stanno chiedendo puntualmente il pagamento delle rate, altre stanno valutando caso per caso, altre ancora stanno cercando di concordare con il cliente una soluzione proponendo il posticipo del pagamento.

A confermarlo al sito ilfattoquotidiano.it è Andrea Bordigone, responsabile prestiti di Facile.it. “Sebbene il Governo abbia introdotto misure a sostegno dei mutuatari in difficoltà al momento non vi sono interventi rivolti ai consumatori che hanno ottenuto un prestito personale o una cessione del quinto. Nonostante questo, però, alcuni istituti di credito e società finanziarie si sono attivate autonomamente per aiutare i propri clienti in difficoltà economica a causa del Coronavirus. Hanno offerto, ad esempio, la facoltà di sospendere per un periodo di tempo il pagamento delle rate del prestito personale o, ancora, la possibilità di allungare la durata del piano di ammortamento, così da ridurre l’importo mensile da sostenere”.

Completamente diversa è invece la situazione di chi ha scelto la cessione del quinto dello stipendio: “Chi ha in corso una cessione del quinto non deve preoccuparsi”, precisa Bordigone, “Questa tipologia di prestito, oltre ad essere coperta da un’assicurazione, prevede una rimodulazione della rata e della durata in base allo stipendio percepito; se questo dovesse diminuire, per esempio a causa di una riduzione dell’orario di lavoro, l’importo della rata si andrebbe automaticamente ad adattare al nuovo salario, mantenendo sempre la proporzione di un quinto dello stipendio”.

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