Prestiti: la posizione finanziaria delle famiglie si conferma solida
23 mag 2025 | 3 min di lettura

Gli italiani si confermano prudenti nella gestione delle proprie finanze tanto da aver sotto controllo il livello del debito già contratto rispetto al proprio reddito disponibile. Secondo il Rapporto di Stabilità finanziaria pubblicato a maggio da Bankitalia, la situazione finanziaria delle famiglie rimane quindi solida con rischi contenuti per la stabilità finanziaria anche se resistono molti elementi di incertezza sull’andamento dell’economia, dovuta alle tensioni internazionali.
Secondo le ultime rilevazioni della Consumer Expectations Survey della Banca centrale europea, oltre tre quarti delle famiglie italiane prevedono tuttavia di riuscire a risparmiare nei successivi dodici mesi anche se resta elevata (circa un quarto) la quota di chi si aspetta che la propria situazione finanziaria peggiori.
Cresce il ricorso a mutui e prestiti
Negli ultimi sei mesi del 2024, come sottolinea il Rapporto di Stabilità della Banca di Italia, la ricchezza finanziaria si è nel complesso rafforzata, sia per l’andamento positivo dei mercati – peggiorato nel corso del 2025 – sia per un incremento dei risparmi.
Nel quarto trimestre dell’anno il rapporto tra il debito complessivo delle famiglie e il reddito disponibile ha raggiunto il valore minimo dal 2008, pari al 56,1 per cento, inferiore di circa 30 punti percentuali rispetto alla media dell’area dell’euro.
La crescita dei prestiti erogati da banche e società finanziarie è aumentata (1,6 per cento sui dodici mesi a dicembre scorso). I mutui nello stesso periodo sono aumentati dell’1,3 per cento (da 0,3 in giugno), beneficiando della riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea; la tendenza è proseguita anche nel 2025, e il tasso di crescita ha raggiunto l’1,9 per cento nello scorso febbraio. Il credito al consumo, considerato complessivamente come la somma di prestiti personali e finalizzati, ha continuato a crescere a un ritmo sostenuto anche nel trimestre finale del 2024 (5,6 per cento) collocandosi, in rapporto al reddito disponibile, su un livello vicino ai massimi storici e superiore di circa 4 punti percentuali alla media dell’area.
Tassi in calo e qualità del credito in aumento
I tassi di interesse sulle nuove erogazioni dei mutui sono diminuiti sia per i finanziamenti a tasso variabile (al 3,8 per cento a febbraio, dal 4,7 di agosto) sia per quelli a tasso fisso (al 3,1 dal 3,4), riflettendo la discesa dei tassi di riferimento; il costo complessivo dei nuovi prestiti è rimasto stabile al 10,5 per cento.
Il maggior costo dei mutui a tasso variabile ha contribuito a contenere la loro quota al di sotto del 10 per cento del totale dei mutui erogati. Secondo i dati di Bankitalia, a dicembre del 2024 la quota dei mutui a tasso fisso sul totale in essere ha invece segnato un nuovo massimo storico, al 72,3 per cento.
Nel frattempo, a testimonianza di un ricorso prudente ai finanziamenti, la qualità del credito alle famiglie è migliorata. Nel quarto trimestre il tasso di deterioramento dei finanziamenti, ossia la percentuale di prestiti che non viene rimborsata rispetto al totale di quelli attivi, era sceso allo 0,7 per cento (dallo 0,8 del secondo), su livelli vicini ai minimi storici. Anche il tasso di deterioramento relativo al solo credito al consumo è diminuito passando dal 2,4 al 2,2 per cento.
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