Prestiti: è corsa agli incentivi per le aziende “al femminile”

Prestiti: è corsa agli incentivi per le aziende “al femminile”

Diversi i settori a cui sono destinate le agevolazioni

Pubblicato il 26 maggio 2022

Cresce l’interesse per le risorse messe a disposizione dal Fondo per l’imprenditoria femminile, l’incentivo del ministero dello Sviluppo Economico gestito da Invitalia che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne.

Lo scorso 19 maggio, nella prima giornata di apertura dello sportello riservato alle neo imprese, quelle attive da meno di un anno, il numero di istanze inviate ha provocato in sole 24 ore l'esaurimento delle risorse disponibili. Dato il boom di richieste, lo sportello è stato riattivato il 24 maggio, ma solo per la fase di compilazione delle domande da parte delle imprese femminili attive da oltre un anno.

Nuove imprese a caccia di risorse

Le imprese nuove o costituite da meno di un anno che hanno presentato domanda allo sportello sono state quasi 5mila a dimostrazione della necessità di uno strumento di finanziamento agevolato per far decollare i nuovi progetti. Le Regioni da cui è stato inviato il maggior numero di richieste sono la Lombardia e il Lazio, entrambe con 729 domande. A seguire la Campania con 446 progetti e il Veneto con 433.

Le agevolazioni finanzieranno, con le risorse del Pnrr e della Legge di Bilancio 2021, programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.

Nonostante la chiusura dello sportello, per il grande afflusso di richieste, le imprenditrici che hanno già inoltrato la domanda possono comunque visualizzare il protocollo completo, accedendo alla piattaforma di compilazione predisposta da Invitalia.

Le domande per le imprese già attive

Una volta chiuso lo sportello per la parte dedicata alle nuove imprese, il 24 maggio è stata riattivata la piattaforma per la fase di compilazione delle domande da parte delle imprese femminili attive da oltre 12 mesi. Chi è alla ricerca di contributi per la propria impresa, in alternativa a finanziamenti di altro tipo tra cui prestiti personali e il crowdfunding, può precompilare la domanda per richiedere i contributi a valere sul Fondo impresa femminile.

Le aziende costituite da almeno dodici mesi possono accedere alle risorse previste dal capitolo dedicato al 'consolidamento e sviluppo'.

Tra i requisiti necessari occorre non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie, non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea, aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Mise un ordine di recupero.

Sono ammesse, inoltre, le lavoratrici autonome, in possesso della partita IVA, da almeno dodici mesi alla data di invio dell'istanza di sussidio, fatta salvo l'avvenuta iscrizione all'ordine professionale di riferimento.

Settori ammessi agli incentivi

A prescindere dalla data di avvio, possono accedere agli incentivi tutte quelle attività che rientrano nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo. I programmi di investimento devono essere realizzati entro due anni e il tetto di spese ammissibili è fissato a 250mila euro per le nuove imprese; 400mila per quelle già esistenti.

Per quanto riguarda il capitolo 'diffusione della cultura', invece, il Fondo sostiene un ampio ventaglio di iniziative. Dalla promozione del valore dell'imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università, alla diffusione della cultura imprenditoriale tra le donne, passando per l'orientamento verso percorsi di studio nelle materie Stem, fino alla sensibilizzazione verso professioni tipiche dell'economia digitale e alle azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d'impresa.

Le agevolazioni previste

Per le imprese femminili costituite da almeno dodici e da non più di trentasei mesi, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell'ammontare complessivo in forma di contributo a fondo perduto e, per il restante 50%, in forma di finanziamento agevolato a un tasso pari a zero, fino a copertura del 80% delle spese ammissibili.

Per le imprese femminili costituite da oltre trentasei mesi, ferma restando la copertura del 80% delle spese ammissibili di cui sopra, l'articolazione di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato prevista dal punto precedente si applica alle sole spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

I finanziamenti agevolati sono "a tasso zero", hanno una durata massima di otto anni, non sono assistiti da forme di garanzia e sono rimborsati dopo dodici mesi a decorrere dall'erogazione dell'ultima quota dell'agevolazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, con scadenza il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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