Pagare a rate: per gli italiani non è più tabù
26 mag 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Dilazionare i pagamenti non è più un tabù in Italia e lo si fa anche per andare in vacanza
Se un tempo era considerato come la soluzione ideale per gli acquisti più esosi, come l’auto oppure i mobili per la casa, oggi il pagamento rateale rappresenta un modo per non dover cambiare stile di vita e per gestire in modo attento il budget familiare. Anche quando si tratta di decidere se, dove e come andare in vacanza.
Lo rivela la prima ricerca dell’Osservatorio UnipolSai 2015, affidata alla società Nextplora e condotta su un campione di circa 4 mila intervistati.
Nel dettaglio, e fin qui nulla di nuovo, il 71% considera utile ricorrere a un prestito per sostenere l’acquisto dell’automobile, il 62% per acquistare i mobili per la casa. Ma se si osservano le altre risposte date dal campione, emerge come gli italiani stiano da tempo valutando il credito al consumo come un modo per affrontare anche altre spese, considerate irrinunciabili o non rinviabili: nell’ordine, il 30% considera utile poter pagare a rate l’assicurazione dell’auto, con un interesse ancora più evidente da parte dei più giovani (36% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni), e per poter accedere alle ultime novità nell’ambito dell’elettronica, tra cui televisori, tablet e smartphone (27%), ma anche a cure mediche (23%) e ai viaggi (13%).
Con la crisi tuttavia, non cambiano solo le abitudini di acquisto ma anche lo stato d’animo degli italiani di fronte alla scelta di pagare a rate.
Secondo l’indagine, infatti, oltre la metà degli italiani (52%) dichiara di provare sicurezza, soddisfazione e serenità contro il 31% che vede con ansia le rate da pagare. Al 22% invece, l’acquisto rateale avrebbe dato la certezza di “non fare il passo più lungo della gamba”.
Se oggi solo il 15% degli intervistati dichiara di utilizzare il pagamento rateale ogni volta in cui è possibile, anche per beni o servizi dall’importo più contenuto rispetto all’acquisto di un auto o della casa, questa quota sembra destinata ad aumentare: infatti una percentuale più che doppia (31%) ritiene probabile il ricorso al credito anche nei prossimi anni con un picco nella fascia di età compresa fra i 45 ed i 54 anni (35%).
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