Lo spreco alimentare raggiunge livelli preoccupanti

Lo spreco alimentare raggiunge livelli preoccupanti

Pubblicato il 3 aprile 2024

Un miliardo di pasti sprecati ogni giorno. È questo il dato più eclatante dal rapporto Food Waste Index Report 2024 realizzato dall’Unep (UN Environment Programme) in collaborazione con Wrap (Waste and resources action program del Regno Unito).

Secondo la ricerca, nel 2022 le famiglie hanno sprecato una media di 79 chili di cibo l’anno a persona: il 60% di spreco è avvenuto a livello familiare, mentre i servizi di ristorazione sono responsabili del 28% e la vendita al dettaglio del 12%. Tutto questo mentre oltre 783 milioni di persone soffrono la fame, un esercito globale che non ha accesso nemmeno a misure di aiuto come possono essere i prestiti personali.

Cibo sprecato: problema non solo da paesi ricchi

Secondo le stime della Fao, il cibo sprecato è pari al 19%, cioè a un quinto, di quello a disposizione dei consumatori; a questo si aggiunge il 13% del cibo mondiale perso nella catena di approvvigionamento. Lo spreco alimentare, inoltre, non è solo un problema dei paesi ricchi: i livelli di spreco fra paesi ad alto, medio e basso reddito differiscono di soli 7 chili procapite.

I paesi più caldi, inoltre, sembrano quelli dove lo spreco aliemntare è maggiore all’interno delle famiglie, cosa collegata al maggiore consumo di alimenti freschi e alla mancanza di robuste catene del freddo. Nei paesi a reddito medio, invece, sprecano meno le aree rurali, vista la maggiore diversificazione degli avanzi alimentari destinati ad animali domestici, bestiame e compostaggio domestico.

Mancano i sistemi per monitorare lo spreco

Molti paesi a basso e medio reddito non hanno ancora adeguati sistemi per monitorare i progressi compiuti verso il raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 12.3: l'obiettivo è quello di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030, in particolare nella vendita al dettaglio e nei servizi alimentari.

Solo quattro paesi del G20 (Australia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti) e l’Unione Europea dispongono di stime sullo spreco alimentare adatte a monitorare i progressi fino al 2030.

Impatto ambientale

Lo spreco di cibo ha anche un impatto su ambiente e clima: secondo l'Unep, gli sprechi alimentari generano l’8-10% delle emissioni globali annuali di gas serra, quasi 5 volte quelle del settore dell’aviazione, e una significativa perdita di biodiversità, assorbendo l’equivalente di quasi un terzo delle emissioni mondiali. Per questo, il costo delle perdite da sprechi alimentari sull’economia globale è stimato a circa 1 trilione di dollari.

Lo spreco alimentare tragedia globale

Lo dice Inger Andersen, direttrice esecutiva dell’Unep, secondo cui “milioni di persone soffriranno la fame oggi perché il cibo viene sprecato in tutto il mondo. Non solo si tratta di un importante problema di sviluppo, ma gli impatti di tali rifiuti inutili stanno causando costi sostanziali al clima e alla natura. La buona notizia è che sappiamo che se i paesi danno priorità a questo problema, possono invertire significativamente la perdita e lo spreco alimentare, ridurre gli impatti climatici e le perdite economiche e accelerare i progressi verso gli obiettivi globali”.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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