La macchina nuova può aspettare: crollano del 18% i prestiti auto
26 mar 2012 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

La macchina nuova può attendere: crollano del 18% i prestiti auto
L'acquisto della macchina nuova può attendere. È questa la litania che parecchi Italiani si stanno ripetendo e che si sono già detti fin dai primi mesi di questo 2012, visto che i prestiti finalizzati all'acquisto di auto e moto sono crollati del 18% rispetto al 2011. Il dato è stato reso noto dall’Osservatorio Assofin e riguarda più precisamente il mese di gennaio. La colpa della discesa dei finanziamenti, e del conseguente crollo delle immatricolazioni, sta sia nella fine degli incentivi che negli effetti di questa crisi.
Secondo l'Osservatorio Assofin molte famiglie non riescono più ad accantonare risparmi e decidono di spendere il meno possibile: tra i beni durevoli da tagliare uno dei primi è proprio l'auto o la moto. Il dato fa il paio con quello emerso dal sistema informazioni creditizie del Crif secondo cui, a febbraio 2012, la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane è caduta del 17%. Per quanto concerne la distribuzione degli importi, ben il 68% dei prestiti richiesti in Italia in questo primo scorcio di 2012 ha importo inferiore ai 5.000 euro e comunque l’importo medio dei prestiti, a gennaio 2012, è sceso ancora, passando a 5.059 euro dai 5.076 euro di gennaio 2011; scende pure nel primo bimestre 2012, passando a 5.238 euro dai 5.358 euro dei primi due mesi del 2011.
Umberto Filotto, docente di Intermediazione finanziaria e assicurazioni alla Bocconi di Milano, parla di vera e propria “paura di spendere” che attanaglia le famiglie italiane. Le quali, con questa mannaia sulla testa, “tendono a tagliare un po' tutti i consumi, soprattutto però quelli di beni durevoli” nel tentativo di non indebitarsi ulteriormente. Una contrazione dei consumi che, sostiene Filotto, “ha effetti negativi sul mercato del credito al consumo e su quello del lavoro”. Perché adesso, con una domanda crollata in questi termini, l'Italia produce sempre meno: la conseguenza è la perdita dei posti di lavoro che, in un meccanismo a catena, fanno scendere il potere d’acquisto dei consumatori generando un circolo vizioso dalle ripercussioni nefaste sui consumi. A peggiorare decisamente le cose ci si è messo anche l’atteggiamento restrittivo delle banche, che ultimamente concedono prestiti col contagocce e a tassi sempre più alti, scoraggiando quelli che magari sarebbero anche disposti a comprare l'auto o la moto con un piccolo incentivo. Il fatto ancora più preoccupante è che le previsioni per il resto del 2012 non sono migliori. Secondo il Crif disoccupazione crescente, redditi bassi ed effetti della manovra fiscale si tradurranno in un'ulteriore contrazione di consumi e di prestiti. La ripresa? Nel 2013, forse.
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