Come sono cambiati i consumi e le priorità dopo due anni di pandemia

Come sono cambiati i consumi e le priorità dopo la pandemia

Più attenzione al benessere personale e al work-life balance

Pubblicato il 24 marzo 2022

Dopo due anni di pandemia, gli italiani si riscoprono più attenti alla qualità della vita, intesa nel senso più ampio del termine e non più solo come capacità di reddito ed elevate possibilità economiche. In linea con queste nuove esigenze, a guidare le scelte di consumo sono fattori diversi tra cui: la crescente paura dell’inflazione (per il 75% degli italiani), la ricerca del work-life balance (33%) e del benessere personale (41%), la preferenza per il lavoro da remoto (55%) e una maggiore attenzione per la sostenibilità ambientale (73%).

È quanto emerge dal Consumer Tracker di Deloitte, un monitoraggio realizzato dalla società di consulenza con l’obiettivo di identificare le principali abitudini di consumo su un campione di circa 20mila intervistati in 23 Paesi nel mondo tra cui l’Italia.

Benessere, ricerca del work-life balance e sostenibilità

Secondo i dati dell’indagine appena divulgata, il 45% degli italiani è alla ricerca di un cambiamento personale e attribuisce maggiore importanza al proprio benessere (41%). In linea con questo nuovo atteggiamento, il 45% degli italiani dichiara che negli ultimi 12 mesi ha preferito ridurre i beni materiali in proprio possesso. Per il 33% infatti è molto più importante trovare tempo per vivere il presente a fronte di meno ore di lavoro straordinario. Tale cambiamento investe tutte le fasce di reddito ma risulta in particolare concentrato soprattutto nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni.

La ricerca del benessere si traduce anche nel desiderio di costruire un rapporto con l’ambiente equilibrato: il 68% degli italiani si dichiara preoccupato per i cambiamenti climatici in corso, l’86% li ritiene un’emergenza e almeno 1 su 2 è stato testimone diretto di eventi climatici estremi negli ultimi sei mesi, tra caldo, incendi, inondazioni, forti temporali o siccità. Ben il 73% degli italiani ha cambiato i propri comportamenti di acquisto e il 62% si è impegnato ad acquistare almeno un prodotto o servizio sostenibile durante lo scorso mese.

La paura dell’inflazione

La principale preoccupazione percepita nella quotidianità dal 75% degli italiani è l’aumento dei prezzi. Il contesto economico spinge gli italiani a essere più propensi al risparmio (47%) e a spendere meno nel presente (29%).

L’80% degli italiani pianifica di spendere per affitto, bollette, mutuo, e quindi per tutta una serie di pagamenti rateali tra cui potrebbero rientrare prestiti personali e abbonamenti a vari servizi, tra i 100 e i 750 euro. L’86% prevede di spendere fino a 225 euro per internet e servizi di streaming. Il 70% invece è intenzionato a spendere per andare al ristorante e ordinare cibo da asporto ma con una spesa massima di 100 euro.

La pausa pranzo, però, nel concreto è già stata da tempo tagliata, anche se solo in parte: gli italiani lavorano da casa mediamente 2,4 giorni a settimana. Il 55% degli intervistati italiani è attrezzato per poter lavorare dalla propria abitazione e, potendo scegliere, preferirebbe restare lontano dagli uffici per buona parte della settimana (in media fino a 3,4 giorni). 

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il mensile Largo Consumo, Capital e le testate on line Etica News, Lamiafinanza.it e alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con il mensile Investire e con il portale Idealista.it.

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