Affari in calo solo per il 17% dei piccoli business
Tra i risvolti positivi una maggiore digitalizzazione
Pubblicato il 12 dicembre 2023
L'inflazione sta rallentando, ma resta ancora alta e continua a mettere alla prova famiglie e imprese. Ma se gli ultimi indicatori erano stati allarmanti - con un pesante calo dei prestiti, spia di una certa difficoltà – un’indagine di SumUp fa emergere un dato tutto sommato confortante: solo il 17% dei piccoli business segnala una riduzione dell’attività.
L’effetto dell’inflazione
A preoccupare i commercianti sono soprattutto l’aumento dei prezzi delle materie prime (61,2%) e il caro energia (59,3%). Tra gli elementi che nel 2023 hanno impattato di più sul business, gli esercenti citano anche la mancanza di supporto dal Governo (32,1%) e l’aumento dei costi di logistica e trasporto (26,6%). A queste sfide si aggiunge, secondo i commercianti, la tendenza dei clienti a ridurre i consumi (55,5%), cercare sconti (36,9%) e recarsi in negozio più raramente (33,4%).
Eppure, il quadro, pur non essendo brillante, evidenzia una certa tenuta. Il 77,3% giudica la propria attività stabile oppure migliorata nel corso degli ultimi dodici mesi. La maggioranza non teme neppure ricadute sulla stagione dello shopping natalizio: il 40,3% si aspetta gli stessi ricavi dell’anno scorso, mentre il 22,1% prevede di guadagnare di più.
Gli strumenti contro la crisi
Per far fronte all'aumento dei costi c’è chi pensa, entro la fine dell'anno, di ridurre le spese per l’energia (31,7%) o modificare l’offerta o il prodotto (22,7%); mentre il 20,1% degli imprenditori sarebbe disposto a ridurre i propri margini e il 12,4% ad abbassarsi lo stipendio.
Tra le azioni che i commercianti intendono intraprendere per fidelizzare e ampliare la base di clienti, il 30,4% mira a rafforzare la propria comunicazione digitale, il 26% si affida a sconti e offerte stagionali, il 23,7% vuole sperimentare canali di vendita alternativi come l’e-commerce.
Come in tutti i periodi complicati, ci sono anche dei risvolti positivi. Per metà degli intervistati, la crisi legata al carovita ha dato una forte spinta verso la digitalizzazione del business: in particolare, il 47,7% dei commercianti considera i pagamenti digitali lo strumento più utile per gestire la crisi, e, in prospettiva, il 36,5% considera l’intelligenza artificiale un’opportunità per attrarre nuovi clienti.
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Il profilo dell'autore
Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.