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Un prestito per l’ultimo saluto

22 apr 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria Paulucci

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Sembra impossibile cavarsela con meno di 2.000 euro. Anche se c’è chi, in un periodo come questo, parla addirittura di “outlet del funerale”. Purtroppo tra le spese che prima o poi ci tocca affrontare c’è quella per dare l’ultimo saluto ai nostri cari. L’esborso dipende dal tipo di scelta che si fa: tumulazione o cremazione, loculo o cappella familiare, cimitero cittadino o fuori le mura. L’unico lato positivo dell’intera faccenda è che la crisi economica generale ha spinto gli operatori a ritoccare il listino dei prezzi. Fino a spingerli, in alcuni casi, a pubblicizzarsi come “outlet”. E comunque i costi restano, per l’appunto, sul migliaio di euro.

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Se la perdita è improvvisa e non si dispone della cifra necessaria, un’alternativa può essere il prestito. I servizi di onoranze funebri di solito comprendono il feretro, i manifesti che annunciano la dipartita e il trasporto funebre. Certo è che i costi cambiano a seconda del servizio scelto e del luogo di destinazione e sepoltura della salma. In preventivo vanno comunque inseriti la bara, l’automobile, il trasporto, i manifesti, gli eventuali ricordini, le corone di fiori, le lapidi e le epigrafi. Fuori dal listino degli operatori, ma tra le spese da mettere in conto, la concessione cimiteriale e le tasse comunali previste.

Quali sono le cifre, dunque? Dipende. Per la tumulazione nel loculo bisogna calcolare la concessione comunale, che varia da città a città. Il costo minimo per il funerale in sé, comunque, supera facilmente i 1.000 euro. Per l’inumazione - che è la sepoltura sotto terra - vanno considerati le tasse e il monumento, oltre a cerimonia, bara, fiori, auto, trasporto e manifesti. La cremazione comporta ovviamente un risparmio sul feretro, ma una spesa per l’operazione in sé e per l’urna che conterrà le ceneri. Da considerare, anche qui, manifesti, fiori, trasporto, tasse, tumulazione, lapide ed epigrafe.

Le famiglie in alcuni casi commissionano per tempo la costruzione di una cappella che possa accogliere, con il metodo della tumulazione, più salme, in una sorta di ricongiunzione degli affetti nell’aldilà. Un desiderio, questo, molto umano e più che comprensibile. Ma c’è da tener conto del preventivo per la realizzazione della struttura, che comporta un esborso di circa 40mila euro. Più i soldi per la concessione del terreno e, naturalmente, quelli già detti per il servizio funebre.

Se manca la liquidità per affrontare tutto questo, si può eventualmente richiedere un prestito. Tra le varie offerte commerciali, infatti, banche e società finanziarie prevedono l’opzione del prestito per cerimonie, solitamente per somme che vanno dai 2.000 euro in su. Il requisito per ottenere il credito è il solito: bisogna avere un reddito dimostrabile. Le rate si possono restituire con il Rid, ossia con l’addebito sul conto corrente del richiedente.

Si consiglia di farsi fare un preventivo dettagliato con Tan e Taeg bene in evidenza. Come abbiamo sottolineato in altre occasioni, meno distanza c’è tra le due voci e più il prestito è conveniente. Buona norma è sempre sottoscrivere l’assicurazione sul prestito. Altra opzione, per i dipendenti e per i pensionati, è infine la cessione del quinto: il prestito si rimborsa trattenendo a monte una parte – il quinto, appunto – dello stipendio o della pensione.

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