Saltare la rata del mutuo

Domanda: cosa succede se non si riesce a pagare una rata del prestito entro i tempi dovuti? Se tutto è stato fatto a modo, le conseguenze del ritardato o del mancato versamento sono nero su bianco sul contratto. Il quale deve mettere in evidenza gli obblighi che il consumatore è tenuto a rispettare e le sanzioni che subirà se non mantiene gli impegni assunti. Partiamo dal presupposto che ogni rata va versata entro una determinata scadenza: un ritardo può comportare innanzitutto un aumento degli interessi. Se poi il creditore è costretto a chiedere l’intervento di un operatore specializzato nel recupero crediti, a quel punto può pretendere dal debitore anche le spese che ha dovuto sostenere per avvalersi di questo servizio. Come estremo rimedio, nei casi più estremi, scatta la risoluzione unilaterale del contratto: la società chiude il rapporto ma pretende dal debitore la restituzione immediata della somma e delle eventuali spese maturate nel frattempo.

I rimborsi ritardati o mancati delle rate secondo i termini previsti dal contratto implicano anche la segnalazione del consumatore, da parte della società creditrice, alla centrale dei rischi. Si tratta di una banca dati operativa presso la Banca d’Italia che tiene in memoria le note sui pagamenti saltati o arrivati in ritardo, sulle garanzie presentate e in generale sui debiti. Accanto a questo ci sono i sistemi di informazione creditizia, che si aggiornano a cadenza mensile - in corrispondenza dunque con i tempi di rimborso della rata - quando il consumatore chiede un finanziamento e quando lo estingue. È proprio tramite questo meccanismo di archiviazione che, se le cose non vanno per il giusto verso, si entra nel circuito dei “cattivi pagatori”.

Tra pagare sempre puntualmente tutte le rate e non pagarle dovendo poi affrontarne tutte le conseguenze, una via d’uscita c’è. Considerati i tempi che corrono, sempre più banche e finanziarie offrono prodotti che prevedono la possibilità di saltare una rata, di rivederne l’importo o di allungare i tempi di estinzione del finanziamento. Facciamo due esempi solo per capire come può funzionare. Agos Ducato ha nel suo carnet il prestito flessibile “Duttilio”, la cui formula prevede che la prima proroga del rimborso della rata si può chiedere passati tre mesi dall’apertura del finanziamento e che la prima rata alla quale si può effettivamente applicare il rinvio è la settima. Nell’arco del piano di rientro è consentito richiedere tre rinvii al massimo a non meno di sei mesi l’uno dall’altro.

Analogo discorso per la modifica: la prima può essere richiesta dopo tre mesi dall’avvio del prestito, ma la prima rata su cui la revisione si può tradurre in realtà è la settima. Anche qui, non più di tre modifiche per tutta la durata del finanziamento e sei mesi minimo fra l’una e l’altra. Findomestic propone l’opzione “Salto Rata”, che permette di posticipare una o più rate alla fine del finanziamento. A tre condizioni: se i rimborsi avvengono con regolarità tramite addebito sul conto corrente, se avete già rimborsato almeno sei rate e se non avete intanto richiesto il “Cambio Rata”.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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