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Prestiti per acquistare casa

17 giu 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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Cosa succede se una persona vuole comprare casa ma non ha tutti i soldi che servono per far fronte all’acquisto? Di solito, lo sappiamo, si può fare richiesta per ottenere un mutuo, ossia un finanziamento che comporta tempi di verifica più lunghi rispetto a quelli che seguono la domanda di un prestito. Non solo: il mutuo implica un’ipoteca sull’immobile che si va ad acquistare. In compenso, dà diritto ad alcuni sgravi fiscali perché è considerato utile a soddisfare un bisogno primario, che è appunto quello della casa. In più, può arrivare a coprire il 70% o l’80% del valore dell’immobile e concede tempi di restituzione più lunghi, anche fino a quarant’anni.

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L’Istat di recente ha parlato di un calo del 37,4% nel 2012 rispetto al 2011 “delle convenzioni notarili per l’erogazione di mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche”. Dunque il periodo non è proprio dei più rosei per i mutui. Il perché si fa presto a dirlo: di fronte alla gelata economica e al rischio di perdere il lavoro e restare senza fonte di reddito, chi vorrebbe comprare ci va cauto. Ma chi avesse una somma da parte e la necessità di arrotondare per finalizzare l’acquisto, è bene che sappia che, se per qualche ragione non vuole accendere un’ipoteca o se non ha i requisiti per ottenere il mutuo, l’alternativa c’è ed è appunto il prestito.

Un caso emblematico è quello della donazione:la banca non dà il mutuo se l’immobile su cui graverà l’ipoteca è stato oggetto di donazione negli ultimi vent’anni. Questo perché gli eredi possono far sentire, e anche rumorosamente, la loro voce. Ciò rende la casa “donata” ad alto rischio. E qui, per esempio, entra in gioco il prestito per la casa. Che, in generale, può essere finalizzato o personale. Nel primo caso chi ne fa richiesta deve precisare a cosa serve il finanziamento, mentre nel secondo non è chiamato a fornire chiarimenti sulla destinazione della somma. In linea di massima, comunque, un prestito di tipo finalizzato per la casa lo si richiede quando si devono fare interventi di ristrutturazione o di arredo, non per l’acquisto.

I prestiti per l’acquisto di immobili – abitazioni ma anche cantine, box e altre pertinenze – possono arrivare a 60mila euro. Oltre all’assenza di ipoteca, i pro di un prestito rispetto a un mutuo sono due: innanzitutto, è associato a spese più basse; poi, si può ottenere in tempi più rapidi perché più veloce è la verifica dell’affidabilità del richiedente. Ma c’è anche qualche “contro”. Il tasso di interesse applicato al finanziamento è in genere più alto rispetto a quello che accompagna un mutuo. Inoltre, se il cliente presenta domanda per incassare una somma importante, la banca o la finanziaria possono pretendere garanzie particolari come la fideiussione o la firma di un coobbligato. Per finire, i prestiti non beneficiano di particolari sgravi fiscali perché soddisfano bisogni generalmente considerati non di primo piano. E i tempi di restituzione sono più stretti: non oltre i dieci anni.

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