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Prestiti e stranieri

16 dic 2014 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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Risparmio, pagamenti, prestiti: gli stranieri che si sono stabilizzati in Italia si stanno integrando sempre di più nel tessuto economico e sociale del Paese, e sempre più si affidano alle banche. Lo dice l’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’inclusione finanziaria dei migranti, presentato al Forum Csr 2014 organizzato dall’Associazione bancaria italiana (Abi) e dedicato ai temi della responsabilità sociale. Dal rapporto emerge che lo straniero che vive in Italia ha una relazione ormai “matura” con le strutture finanziarie, animata dalla necessità di custodire e amministrare i risparmi ma anche, in molti casi, dal bisogno di credito. Così, l’86% dei migranti adulti che risiedono nella Penisola è titolare di conto corrente, contro il 61% del 2010. Un anno, questo, rispetto al quale risulta raddoppiata la quota dei conti correnti che hanno oltre cinque anni di “anzianità”: oggi rappresentano il 40% del totale dei conti intestati ai cittadini immigrati alla fine del 2013.

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Dati che fanno il paio con quelli di Crif, diffusi qualche mese fa, secondo i quali l’anno passato la richiesta di credito da parte dei cosiddetti “nuovi italiani” - ossia appunto cittadini di origine straniera - è stata dell’11% rispetto al totale. Rumeni in testa, seguiti da albanesi e marocchini. In media, l’importo dei prestiti personali si è attestato intorno agli 8mila euro: 8.071 per i cittadini rumeni, 8.017 per gli albanesi e 7.810 per i marocchini. Tuttavia, i prestiti personali non sono l’unico tipo di finanziamento al quale possono accedere gli stranieri in Italia. Vale infatti per tutti loro l’offerta rivolta a chiunque altro: così, la scelta è tra prestiti personali, prestiti finalizzati o prestiti con cessione del quinto. Rientrano nella prima categoria tutti i finanziamenti che non sono finalizzati all’acquisto di uno specifico bene o servizio, per esempio un’auto o una cura dentistica.

Sono invece strettamente collegati alla transazione – per l’auto, per le spese mediche, per un elettrodomestico, per un elemento d’arredo – i prestiti finalizzati, che si sottoscrivono direttamente dal rivenditore o nell’ufficio di chi offre il servizio di cui si ha bisogno. Il finanziamento è assicurato da una banca o da una finanziaria con la quale chi offre il bene o il servizio ha in precedenza stipulato una convenzione, ed è alla banca o alla finanziaria che il prestito va rimborsato. La cessione del quinto fa sì che la società che ha erogato il prestito trattenga la rata dalla busta paga. In tutti i casi, allo straniero che richiede il prestito sia le banche che le finanziarie richiedono cittadinanza italiana o un regolare permesso di soggiorno. Serve anche unreddito regolare e, nel caso di cittadini extracomunitari, uncontratto di lavoro a tempo indeterminato in essere da sei mesi almeno. Premettendo che l’offerta cambia in base al tipo di prodotto e a chi lo offre, in genere la cifra va dai 2.500 ai 40mila euro. La restituzione può avvenire in 12 mesi almeno o in 10 anni al massimo. Diffidate di chi vi promette un prestito dietro versamento, da parte vostra, di un seppur modesto anticipo: vi sta prendendo in giro.

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