L'abusivismo del credito

Lotta all’abusivismo nel settore creditizio. Prosegue la “missione” dell’Organismo degli agenti e dei mediatori (Oam), incaricato dal decreto legislativo 141/2010 della tenuta dell’albo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi. Al convegno di Abi Formazione che si è tenuto lunedì 28 ottobre, il direttore generale dell’Organismo Federico Luchetti ha fatto il punto sul lavoro che l’Oam e le sue associate stanno portando avanti contro i casi di irregolarità. “Contrastarli”, ha detto Luchetti, “è una tutela a favore dei consumatori e un’azione nell’interesse di tutti coloro che sono regolarmente iscritti negli elenchi”.

Passo indietro. Il decreto legislativo 141/2010 ha cambiato due figure professionali in particolare: quella di agente in attività finanziaria e quella di mediatore creditizio. Il primo promuove e conclude contratti per la concessione di finanziamenti o per la prestazione di servizi di pagamento, e lo fa dietro mandato diretto di banche, Poste, intermediari finanziari e istituti di pagamento o di moneta elettronica. In cambio, ottiene una provvigione. Il mediatore creditizio, dal canto suo, ha il compito di mettere in contatto banche e intermediari finanziari con chi vuole ottenere un finanziamento.

Il decreto ha attivato un nuovo albo, che include un elenco per ciascuna categoria: in uno sono iscritti gli agenti in attività finanziaria come persone fisiche o giuridiche, nell’altro le società di mediazione creditizia. E questo è un primo punto di rottura rispetto al passato: mentre una volta i mediatori potevano essere persone fisiche o giuridiche, dopo il 2010 possono operare solo come aziende. Non è più consentita la presenza del medesimo operatore nei due elenchi. Ma soprattutto, per iscriversi, ogni professionista e ogni società deve essere in possesso di determinati requisiti e deve superare la valutazione dell’Oam.

Un tempo - quando l’albo era tenuto dall’Ufficio italiano dei cambi e poi da Bankitalia - chi aveva i requisiti compilava un modulo e lo inoltrava via fax. Tanto bastava per iscriversi. Introducendo una selezione più severa all’ingresso, la riforma ha di fatto dato il via a un riordino: gli agenti in attività finanziaria sono diventati 6.131 contro i 75.587 dei vecchi albi, mentre i mediatori oggi sono appena 255 dai precedenti 131.353. Dal convegno di Abi Formazione è comunque arrivato un consiglio a tutti i consumatori: in questa fase delicata, in cui il riordino del sistema non si è ancora concluso, è bene verificare se l’operatore è iscritto all’Oam prima di dargli l’incarico o di sottoscrivere un mandato. Come? Con una ricerca sul sito www.organismo-am.it.

Che ciò sia utile lo dimostra la cronaca. A fine ottobre si è saputo che, in seguito a un’operazione antiriciclaggio, la Guardia di Finanza di Crotone ha segnalato sette persone alla locale Procura per violazione del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Nel mirino un’agenzia dove diversi operatori trattavano pratiche di finanziamento ma solo una dipendente era assunta. Proprio gli approfondimenti presso l’Oam hanno permesso di scoprire che nessuno dei collaboratori era iscritto all’albo. Abusivo, anche se solo per un periodo, pure il titolare: ha esercitato l’attività prima che fosse perfezionata la sua iscrizione nell’elenco dell’Oam.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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