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I dati Crif sui prestiti in Italia

23 mar 2017 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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A ciascuno il suo prestito. Mister Credit, area di Crif che mette a punto iniziative “educational” rivolte ai consumatori, ha diffuso un’indagine sul credito e gli italiani nel 2016 basandosi sui dati raccolti da Eurisc, il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif che contiene le informazioni riguardanti più di 81 milioni di storie creditizie. L’indagine rientra in una serie: a cadenza periodica, Mister Credit fa il punto sul modo in cui gli italiani usano i prestiti che richiedono. Questa volta, l’inchiesta ha evidenziato che il 34,6% degli italiani maggiorenni ha almeno un contratto di credito rateale attivo. Si tratta di una quota in aumento: +1,8% dallo studio precedente. Sempre a livello nazionale, ciascun italiano versa una rata pari in media a 360 euro. In crescita rispetto all’ultima indagine l’ammontare del residuo, ovvero l’importo che ancora bisogna rimborsare per poter estinguere il prestito: 34.462 euro, con un +0,6% dalla rilevazione precedente.

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Quanto alle voci di credito, i più diffusi sono i prestiti finalizzati, con un 43,3% sul dato complessivo, solo in leggerissimo calo rispetto all’ultimo studio disponibile (-0,3%). I prestiti finalizzati, lo ricordiamo, sono quei finanziamenti utili all’acquisto di specifici beni e servizi, come l’automobile, le due ruote, gli articoli di elettronica o arredamento, i viaggi e le vacanze e gli elettrodomestici: il creditore paga tutto e subito al rivenditore, che consegna il bene o il servizio al consumatore, il quale poi rimborserà a rate la somma finanziata alla società creditizia. Al secondo posto i prestiti personali, che sul totale dei finanziamenti in essere in Italia a fine 2016 rappresentano una quota pari al 33,9%. Il restante 22,8% è costituito da mutui. L’indagine si spinge oltre e mette a fuoco le regioni con la maggiore presenza di rapporti di credito attivi: al primo posto la Toscana (39,7%), seguita da Friuli Venezia Giulia (37,6%), Sardegna (37,5%), Lazio e Lombardia (36,7% tutte e due). Ultimo posto per Trentino Alto Adige, dove solamente il 17,7% della popolazione ha almeno un rapporto di credito attivo.

Tuttavia, il Trentino Alto Adige è al primo posto per l’ammontare della rata: 415 euro, in testa a Lombardia (407 euro), Veneto (406 euro), Toscana (395 euro) ed Emilia Romagna (386 euro). Questo anche per via dell’“effetto-mutuo”: ovvero, in queste regioni - in particolare in Lombardia - è alta l’incidenza dei mutui per la casa, le cui cifre sono mediamente più alte di quelle erogate tramite i prestiti personali e i prestiti finalizzati. Va poi considerato che in queste regioni è a disposizione un reddito pro capite in linea di massima più alto rispetto alla media nazionale. Non stupisce, quindi, che anche sul fronte dell’indebitamento medio residuo la Lombardia si piazzi al primo posto della classifica nazionale, con 43.340 euro in media ancora da rimborsare per ogni consumatore. Seguono il Trentino Alto Adige, con 40.933 euro, l’Emilia Romagna e il Veneto, entrambi con un importo residuo di oltre 39mila euro. All’opposto, con 22.571 euro, la Calabria che, insieme alla Sicilia, è l’unica regione a collocarsi sotto i 25mila euro a testa.

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