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Frodi a più non posso

7 lug 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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Di frodi creditizie realizzate mediante scaltrissimi (e naturalmente disonestissimi) furti d’intentità torniamo a parlarvi con una certa regolarità e frequenza. Il motivo è semplice: purtroppo, i dati segnalano che la guardia non è ancora alta come dovrebbe. Lo confermano, tra gli altri, i dati della 36esima edizione dell’Osservatorio Crif-Mister Creditsui furti d’identità e le frodi creditizie in Italia.

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L’Osservatorio, diffuso all’inizio di luglio, ci dice che nel corso dell’anno passato si sono registrati più di 34.300 casi di frode creditizia, a fronte di un danno che, secondo le stime, ammonta a oltre 132 milioni di euro.

In cosa consiste una frode creditizia?

La frode creditizia è un’attività criminale il cui obiettivo è comprare beni o servizi mediante un finanziamento, ma già sapendo che il finanziamento, ottenuto con l’inganno, non verrà mai restituito. Per non dover rispondere dell’insolvenza, infatti, l’autore della frode usa in modo illecito i dati di persone del tutto ignare. Dati che ha sottratto con l’inganno. Il furto di identità può essere totale o parziale: è totale se l’autore della frode utilizza tutti i dati di chi ha subito il furto, mentre è parziale se ne usa alcuni integrandoli con altri, inventati o reali.

E qui si rinnova la nostra raccomandazione: state attenti alle email o agli sms che vi chiedono di “cliccare sul link e inserire i dati richiesti”, perché dietro potrebbe esserci un tentativo di furto dei dati.

Il profilo delle vittime per sesso e fascia d’età

Ma chi è che cade vittima delle frodi creditizie? Si tratta per la maggior parte di uomini (63,9%), mentre la restante quota (36,1%) è femminile. Quanto all’età, si registra un dato che merita tutta la nostra attenzione. Nel 2022, infatti, le vittime sono state:

  • 18-30enni nel 22,9% dei casi;
  • 41-50enni nel 22% degli episodi;
  • 31-40enni nel 20,9% dei casi;
  • 51-60enni nel 17,7% dei fatti riportati;
  • ultrasessantenni nel restante 16%.

Sì, esatto: al primo posto in questa sorta di “graduatoria del rischio” si piazzano i più giovani. Quindi i più sprovveduti? I più avventati, forse, a volte. In ogni caso, questo conferma che nel nostro Paese c’è bisogno di una maggiore preparazione finanziaria, non solo per fare le scelte migliori ma anche per tutelarsi e scansare le trappole. E ciò vale per tutte le fasce d’età, considerato che il maggiore incremento nel 2022 (+6,6%) lo ha riportato la fascia d’età 51-60 anni.

Principali categorie di finanziamento oggetto di frode

Prestiti finalizzati, carte di credito, prestiti personali: quale di queste categorie di prodotto è nel mirino dei malintenzionati? Tutte, certamente, ma al primo posto si piazzano i prestiti finalizzati, quelli cioè strettamente vincolati all’obiettivo di spesa per i quali vengono richiesti (auto, vacanza, spese mediche, cure dentistiche o veterinarie e via dicendo, giusto per capire di cosa stiamo parlando).

I prestiti finalizzati sono oggetto della frode nel 38,4% dei casi, seguiti dalle carte di credito (26%) e dai prestiti personali (13,4%). Attraverso i finanziamenti così ottenuti, i manigoldi acquistano soprattutto elettrodomestici oppure oggetti di elettronica, informatica e telefonia (37,4%).

Dopo quanto tempo si scopre la frode?

Solo il 37,6% dei casi viene scoperto entro i sei mesi, ci dice l’Osservatorio, mentre un caso su cinque viene alla luce dopo più di cinque anni.

Infine, uno sguardo alle regioni dichiarate dai frodatori: al primo posto c’è la Campania (16,9%), seguita da Sicilia (12,4%), Lombardia (11,6%) e Puglia (10,7%).

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