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Famiglie tra spesa e inflazione

29 mar 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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Come se la passano le famiglie italiane? Nel 2023, ci dice l’Istat, “la stima preliminare della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è pari a 2.728 euro mensili in valori correnti”, un dato che segna una crescita del +3,9% rispetto ai 2.625 euro dell’anno prima.

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Tuttavia, su questa crescita pesa ancora l’incremento generalizzato dei prezzi, e quindi l’inflazione. Sul punto, nella sua nota l’Istat ricorda che l’indice armonizzato dei prezzi al consumo – uno dei tre indici prodotti dal nostro Istituto statistico e, dei tre, quello utilizzato per le comparazioni a livello europeo – ha registrato una variazione annua del +5,9%. Di riflesso, potremmo dire, la spesa media si è contratta dell’1,8%.

Famiglie, consumi e inflazione: cosa ci dicono i dati

Rispetto al 2022, il 2023 si è distinto per un rallentamento dell’inflazione, che comunque a fine anno (e ancora oggi, tutto sommato) appariva ancora su livelli importanti, ben sopra l’obiettivo di un +2% nel medio termine posto dalla Banca centrale europea. Lievemente più deboli i segnali di ripresa economica: +6,2% la variazione su base annua del Prodotto interno lordo in termini correnti, un +0,9% appena in volume.

Intanto, nei primi tre trimestri dell’anno il tasso di risparmio lordo delle famiglie consumatrici è calato al 6,6%, “molto al di sotto dei valori pre-pandemia, segnalando che le famiglie, per far fronte al forte incremento dei prezzi, hanno diminuito la propria capacità di risparmio”. Il balzo delle spese per consumi delle famiglie appare diffuso lungo tutto lo Stivale, ma più accentuato al Centro (+5,7%) e nel Mezzogiorno (+4,2%). Segue il Nord, con un +3,1% (e una variazione che non risulta statisticamente significativa nel Nord ovest).

In valori assoluti, la spesa media si è attestata sulle seguenti cifre:

  • 2.965 euro mensili al Nord;
  • 2.953 euro mensili al Centro;
  • 2.234 euro, sempre mensili, nel Mezzogiorno

In corrispondenza di quali voci la spesa è salita di più?

Nel 2023, l’incremento di spesa più sostanzioso nel confronto con l’anno precedente si nota in corrispondenza della voce “Servizi di ristorazione e di alloggio”, con un +15,7% che comunque è meno importante rispetto all’aumento osservato nel 2022. Seguono i rialzi registrati per “Beni e servizi per la cura della persona, servizi di protezione sociale e altri beni e servizi” (+13,9%) e per “Servizi assicurativi e finanziari” (+13,5%), voci che, come sottolinea l’Istat, “avevano già riportato un segno positivo nel 2022 ma che nel 2023 mostrano una crescita più forte”.

Prosegue il recupero della spesa per “Ricreazione, sport e cultura” (+10,1%, anche in questo caso meno consistente se comparato con quello del 2022). Attenzione poi all’impennata dei prezzi di “Alimentari e bevande analcoliche” (+10,2% la variazione su base annua dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo), stante la quale le spese delle famiglie per l’acquisto dei prodotti della categoria sono aumentati del +9% rispetto al 2022. In crescita, nel 2023, pure le spese per “Trasporti” (+8,7%) e “Salute” (+3,4%), seppure meno del 2022.

Per finire calano del -2,8% le spese per “Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili” (spese che ricomprendono gli interventi di ristrutturazione), dal momento che è rientrata in modo considerevole la spiccata accelerazione dei prezzi degli energetici che si è avuta nel 2022. Tutti gli altri capitoli di spesa non riportano variazioni statisticamente significative dal 2022.

Inflazione e prezzi su: non si salva nessuno

Nel 2023, segnala infine l’Istat, l’andamento dei prezzi ha lievemente indebolito tanto la posizione delle famiglie più disagiate quanto quella dei nuclei più abbienti: in tutti e due i casi si è speso meno (la spesa equivalente in termini reali è scesa del -2%).

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