Come evitare le frodi creditizie

La notizia un po’ antipatica è che il fenomeno è in aumento. Quella buona, invece, è che con qualche elementare contromossa ci si può proteggere. Stiamo parlando di frode creditizia. Cioè, quando qualcuno ruba l’identità di qualcun altro e poi la usa in modo illecito per ricevere credito o per mettere le mani su un bene senza sborsare un centesimo. In Italia il fenomeno si conferma di dimensioni importanti. Ma se ne parla poco. A riaccendere i riflettori è Crif, azienda specializzata nello sviluppo e nella gestione di sistemi di informazioni creditizie. E non è un caso: proprio Crif ha creato Mister Credit, un servizio che allerta il consumatore se qualcuno utilizza i suoi dati per accedere a finanziamenti o se la sua identità e i suoi estremi finanziari sono troppo esposti sul web. Nel primo semestre dell’anno, fa dunque sapere Crif, i casi intercettati sono stati più di 9mila. Il dato emerge dall’ultima edizione dell’osservatorio dell’azienda riguardo alle frodi creditizie, diffuso di recente.

Perché si incappa in una frode creditizia? Per varie ragioni. Uno: è relativamente facile, per chi ci sa fare, accedere a informazioni personali e riservate di altri tramite documenti su carta o in formato digitale. Due: chi froda è quasi sempre certo che poi non incorrerà in sanzioni troppo severe. Terzo e ultimo, ma più importante: gli italiani ignorano i rischi, dunque si proteggono poco o per niente. “Sono specialmente i giovani sotto i 30 anni a essere colpiti da furto d’identità e frodi creditizie”, rivela Beatrice Rubini, direttore personal solutions e services di Crif.

I frodatori si concentrano soprattutto sui prestiti finalizzati, con un 82,4% sul totale dei casi e un aumento del 5,4% sul 2011. Sono invece scesi in modo significativo i casi che interessano le carte di credito a saldo: -35% in confronto all’anno passato. Le operazioni di sotto i 1.500 euro sono quelle che fanno più gola ai “Lupin” dell’identità, tanto che registrano un balzo del 45,4% nel giro di dodici mesi. Questo perché i finanziamenti di piccolo importo, specie se erogati non allo sportello della banca o della finanziaria ma negli esercizi commerciali, hanno tempi di consegna più brevi e controlli meno articolati su chi richiede l’accesso al credito.

Il numero maggiore di episodi si concentra nella fascia d’età tra i 18 e i 30 anni, con un incremento del 36,2% rispetto allo stesso semestre del 2011. La ripartizione per regione rileva un’incidenza più alta in Campania, Lombardia, Sicilia e Lazio. Seguono Puglia ed Emilia Romagna. Si conferma, insomma, la graduatoria dei primi sei mesi del 2011.

Nel 70% dei casi, il documento a cui si è fatto ricorso è una carta di identità falsa in tutto e per tutto. Poi ci sono gli smarrimenti, i furti e, neanche a dirlo, le clonazioni. Ma quanto tempo ci vuole per scoprire la frode? Una su due viene individuata dopo più di un anno. Ovviamente, più tempo passa e più i problemi si moltiplicano: aumentano le difficoltà per il consumatore di ripristinare la posizione creditizia corretta e calano le probabilità di identificare il truffatore. Sono cresciute, comunque, le frodi scoperte entro i sei mesi dall’erogazione. E il “merito” è delle prime azioni di sollecito o di recupero dei crediti dopo i mancati pagamenti.

Un consiglio per evitare il problema? Eccolo. Crif suggerisce di monitorare sempre molto attentamente i dati personali sul web: potrebbe essere questo il primo passo per non scoprire troppo tardi di essere rimasti vittima di un furto di identità.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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