Calcolare la rata adatta

La rata di un prestito non è conveniente o non conveniente in assoluto. Può rivelarsi l’uno o l’altro solo se la valutiamo alla luce delle nostre entrate e uscite mensili. Come? Il modo più semplice è prendere un foglio e tracciare una riga nel mezzo, appuntando sulla colonna di destra quanto - tra stipendio o pensione e altre eventuali rendite - incassiamo ogni mese e su quella di sinistra quanto spendiamo ogni mese fra rate di altri prestiti, bollette, manutenzione della casa, cure mediche, guardaroba e dispensa. Se la differenza tra il risultato che si ottiene sommando le voci della prima colonna e la somma dei punti elencati nella seconda è favorevole alle “entrate”, allora possiamo valutare positivamente l’opportunità  di accollarci le rate di un nuovo finanziamento. Se invece c’è ma non è significativa o, al contrario, è a vantaggio della seconda colonna, allora bisogna andarci cauti. Esistono modi meno “empirici” e più “tecnici” per effettuare queste valutazioni. Findomestic, per esempio, propone www.creditoresponsabile.it, un simulatore che consente di dare un voto alla nostra capacità di rimborsare le rate.

Il responso è indicativo e serve più che altro ad orientare il consumatore verso una riflessione più attenta e approfondita. Il simulatore chiede all’utente di immettere pochi dati appena: reddito mensile proprio e del partner ed entrate mensili in totale da una parte, entità della rata del prestito che si vorrebbe sottoscrivere, riepilogo delle altre voci di uscita e rate di eventuali altri finanziamenti dall’altra. Assai più “su misura” e dettagliata è la verifica che si può fare ricorrendo a Monitorata, calcolatore online volutoda Assofin, l’Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare, e studiato da ricercatori del dottorato in Banca e Finanza dell’Università di Roma TorVergata. Monitorata incrocia le informazioni inserite dall’utente con dati statistici e socio-demografici. I risultati appaiono su una scala di colori che va dal verde, sinonimo di sicurezza, al rosso, equivalente a una situazione di rischio. L’analisi parte dal presupposto che non siano in vista grandi cambiamenti principalmente su due fronti: i tassi, che possono salire o scendere se il finanziamento è a tasso variabile, e il lavoro, con un miglioramento o con la perdita dell’impiego.

Si tratta di fattori che vanno assolutamente tenuti in conto. Fatto questo, la prima informazione da inserire è l’importo della rata associata al finanziamento che si sta pensando di richiedere. Step successivo è l’immissione di dati anagrafici che non includono nome e cognome - il test è completamente anonimo - e che invece comprendono età, regione di residenza, sesso, professione, stato civile, numero di figli, abitazione di proprietà e spesa media mensile per la casa tra eventuale affitto, manutenzione, energia e riscaldamento, arredamenti ed elettrodomestici. Seguono le informazioni su reddito dell’utente, spese da lui sostenute per tassazione diretta ed esistenza di altri finanziamenti, con eventuali ritardi o contenziosi con il creditore, oppure di richieste di nuovi finanziamenti o di un aumento del credito su un prestito già in essere. A questo punto, esce il responso definitivo sul grado di sostenibilità della rata.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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