Anziani e credito al consumo

Quello del credito al consumo e dei finanziamenti è solamente uno dei settori in cui una persona anziana, oggi, nel nostro Paese, si sente più bisognosa di tutela. E questo è uno dei dati emersi dal sondaggio “Anziani e inclusione” condotto dall’Unione Nazionale Consumatori nel quadro di “Quello che le persone non dicono, un’inclusione possibile”, progetto finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato dall’UNC in partenariato con l’Unione per la Difesa dei Consumatori. Importante nota a margine: si tratta di un sondaggio che non ha un valore statistico e che punta semplicemente a cogliere lo stato d’animo sul tema, per l’appunto, dell’inclusione delle persone anziane. I dati sono stati raccolti nel periodo compreso tra il 23 luglio 2019 e il 31 gennaio 2020 intervistando 913 persone.

Ma, dicevamo, il credito al consumo è soltanto uno dei settori nei quali gli interpellati sentono di aver bisogno di assistenza: gli altri coprono pressoché l’intero panorama dei consumi e vanno dalle bollette di luce, gas, acqua e quant’altro al comparto viaggi e vacanze, passando per la telefonia, l’alimentazione e la pay tv e streaming. Le bollette sono state menzionate dal 62% degli intervistati, mentre la telefonia si è piazzata al secondo posto ricorrendo nel 56% delle risposte date dai partecipanti all’indagine. Credito al consumo e finanziamenti si sono posizionati all’incirca a metà della lista, con un 15%. In ogni caso, è nell’interazione con l’azienda in caso di problemi che gli anziani sentono di aver più bisogno di tutela: questa voce è apparsa nel 57% delle risposte. Al 46% non dispiacerebbe un supporto nella fase di cambio del fornitore che gli eroga un prodotto o un servizio, mentre c’è un 40% che riscontra qualche difficoltà a monte, proprio nella scelta del prodotto o servizio. Il cerchio si chiude con la citazione, nel 33% dei casi, della finalizzazione di un contratto come operazione per la quale più servirebbe un aiuto.

Il sondaggio prova poi a fare luce sul modo in cui le persone anziane interpellate vorrebbero ottenere l’aiuto dell’Unione Nazionale Consumatori: che lo si creda o no, al primo posto c’è la posta elettronica, citata da 62 intervistati su 100; segue il telefono, prediletto da 44 persone su 100; chiude il podio l’incontro vis-à-vis, con un 29% delle preferenze. Marginali, con un 11% e un 4% rispettivamente, la chat e la videochat.

Ma come riequilibrare la debolezza percepita nei confronti delle imprese? Con un coinvolgimento diretto degli esperti dell’UNC che contattano l’azienda a nome dell’anziano assistito per il 61% degli intervistati, con indicazioni degli esperti dell’UNC su come scrivere in autonomia all’azienda per il 23% e con un consiglio generico degli esperti, anche soltanto per ricevere chiarimenti, per il restante 16%. Nel complesso, secondo l’UNC e il suo presidente Massimiliano Dona, da questa esplorazione emerge una certa fragilità degli anziani, che si sentono “soli e indifesi” al cospetto delle aziende. Il che rende la consapevolezza dei propri mezzi e dei propri diritti la prima grande arma per potersi proteggere e tutelare.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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