Se il prestito fa scuola

A giugno ci chiedevamo con una certa apprensione dove avremmo trovato i soldi per far fronte alle vacanze e a tutte le spese annesse e connesse. Bei tempi, quelli. Settembre si avvicina e porta con sé un nuovo carico di pensieri “pesanti”: l’anno riparte e riprendono forza gli interrogativi sul futuro. Anche immediato. Il primo su tutti, per chi ha figli in età scolare, è: come pagheremo i libri, i quaderni, i diari e tutto l’armamentario a supporto delle lezioni e dell’apprendimento?

Puntuale, sul finire dell’estate 2013, si è riaccesa la protesta sul costo del materiale didattico, sull’incremento dei prezzi e sulla capacità dei Comuni di garantire un sostegno economico alle famiglie che ne hanno bisogno. Stando a quanto riporta il sito web specializzato Studenti.it, come prima soluzione i genitori non disdegnano il mercato dell’usato, per vendere i libri che non servono più e per comprare quelli di cui invece c’è richiesta. Una vera e propria piattaforma di scambio commerciale, dove dimezzare la spesa è cosa tutt’altro che impossibile.

Il Corriere.it, in un articolo di qualche giorno fa, segnalava invece le iniziative online – vedi Amazon e Ibs – con offerte che permettono di aggiudicarsi a sconto i volumi per la scuola. Ma anche la grande distribuzione organizzata – nella fattispecie, i marchi come Auchan, Coop, Conad, Esselunga e Pam – ha fatto il suo ingresso nel ramo degli acquisti in vista del rientro in classe: non solo i libri – che si possono addirittura prenotare – ma anche i grembiulini, le cartelle, gli astucci, i quaderni di varia forma e dimensione, le penne, le matite, i colori, gli zaini e qualunque altra cosa possa venire in mente.

Il fatto però è che più grande è il figlio e maggiore è la spesa. Se per la scuola elementare è sufficiente mettere in preventivo l’esborso per quaderni, penne, matite e affini, per le medie e le superiori il “giro d’affari” si fa ben più largo. Nel 2012 le famiglie hanno dovuto spendere 452 euro soltanto di libri per la prima media, mentre per il liceo sono usciti dalle tasche ben 745 euro. E l’osservatorio nazionale di Federconsumatori prevede un’ulteriore crescita per quest’anno.

Cosa fare se sul conto non ci sono abbastanza soldi per pagare i libri e tutto il resto? Anche qui, gli istituti di credito e le società finanziarie contemplano una serie di soluzioni possibili. Un esempio? Di recente, la Banca Popolare di Vicenza ha presentato Operazione Studenti 2013-2014, valida fino al 31 dicembre e destinata ai clienti dell’istituto titolari di un conto corrente e che hanno scelto la domiciliazione e l’accredito delle utenze e dello stipendio. Per loro, la chance di finanziare senza costi le spese fino a 2mila euro per materiale didattico, quote di iscrizione e abbonamento ai mezzi.

In generale, comunque, si può valutare il prestito personale, una forma di finanziamento non vincolata a un obiettivo e pensata anche per sostenere gli studi. Il denaro si può restituire a rate, con l’aggiunta degli interessi sulla cifra iniziale, in un periodo di tempo da valutare con la banca o con la finanziaria che eroga il credito.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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