Prestiti, se la controversia va oltre il confine
Controversia su un prestito con un finanziatore estero? Sappiate che non siete soli. Dal 2001 c’è la rete Fin-net, istituita dalla Commissione Europea, che affianca i clienti nella risoluzione extragiudiziaria delle controversie in questione. Fin-net oggi raccoglie 60 organismi “ADR” – dedicati cioè alla risoluzione alternativa delle controversie, ossia senza dover ricorrere ai tribunali – di 27 Paesi: per l’Italia partecipa, fra gli altri, l’Arbitro Bancario Finanziario. Fin-net si occupa delle controversie fra clienti e fornitori di servizi bancari, finanziari e assicurativi. Nell’ambito di tali fornitori rientrano banche, cooperative di credito e altre società che offrono crediti al consumo, gestori di carte di credito, emittenti di moneta elettronica e altri istituti di pagamento, compagnie di assicurazione e imprese di investimento. Dunque, nel campo di competenza degli organismi riuniti nella Fin-net si collocano anche i prodotti del credito al consumo, e cioè prestiti personali, finalizzati e cessioni del quinto. Gli stessi prodotti di cui si occupa per l’appunto l’Arbitro Bancario Finanziario.
Fin-net include i Paesi dello Spazio Economico Europeo, e quindi l’Unione Europea, l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia. Ma cosa fare in caso di controversia? Innanzitutto, bisogna precisare che la rete può essere utile a un utente che ritenga di aver subito un torto a condizione che egli viva in un Paese dell’UE, in Islanda, in Liechtenstein o in Norvegia e che il reclamo riguardi un fornitore di servizi finanziari di uno di questi Paesi. Questi sono i passi da compiere: innanzitutto, esattamente come avviene in Italia con l’Arbitro Bancario Finanziario, la persona interessata deve provare a risolvere l’incomprensione contattando direttamente il fornitore del servizio finanziario, esponendogli in modo chiaro il motivo dell’insoddisfazione e cosa vuole ottenere per poter archiviare la cosa. Se la risposta dell’operatore non è soddisfacente o se proprio non arriva, allora il cliente può scaricare e compilare il modulo Fin-net per presentare il reclamo transfrontaliero. In alternativa, può contattare l’organismo membro di Fin-net che più fa al caso suo.
Il modulo, scaricato e compilato, può essere inviato per posta o via e-mail al membro Fin-net del Paese dell’utente oppure del Paese del fornitore. Poi cosa succede? Il membro della rete Fin-net contatterà il cliente che gli ha inoltrato il reclamo e gli farà sapere se può risolvere la controversia oppure no, e nel secondo caso lo indirizzerà verso altre organizzazioni che possano essergli d’aiuto. Bisogna tenere presente che l’organismo destinatario del modulo potrebbe aver bisogno di altre informazioni per riuscire a valutare il caso in modo adeguato. E i costi? Niente panico: la maggior parte dei membri Fin-net può assistere gli utenti che si rivolgono a loro gratis o comunque a cifre contenute. I tempi, poi, non sono lunghissimi: in linea di massima, si giunge a una soluzione entro 90 giorni. Attenzione, però: i fornitori dei servizi finanziari non sono tenuti a seguire le decisioni degli organismi Fin-net, anche se una buona parte lo fa volontariamente. In caso di inadempienza, o se l’utente non è contento dell’esito dell’iter, è sempre possibile ricorrere alle vie legali.
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Il profilo dell'autore
Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci
Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.
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