Prestiti per ristrutturare a favore di anziani

L’assistenza agli anziani inizia tra le mura di casa. E un primo passo per aiutare genitori o altri parenti in difficoltà è renderli il più possibile autonomi, adattando alle loro possibilità gli ambienti domestici. Cosa che si può fare attraverso specifici interventi di ristrutturazione - una doccia al posto della vasca, un montascale - particolarmente convenienti in questo periodo di detrazioni fiscali al 50%. La legge 208 del 28 dicembre 2015 - conosciuta anche come legge di stabilità 2016 - ha infatti prorogato al 31 dicembre di quest’anno tanto la detrazione fiscale del 65%, prevista per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico degli edifici, quanto quella del 50% per le ristrutturazioni edilizie, oltre al Bonus Mobili, ossia la detrazione del 50% su una spesa di 10mila euro al massimo per i mobili. E se sul conto corrente non dovessero esserci abbastanza soldi per far fronte all’investimento, si può sempre valutare la possibilità di fare ricorso a un prestito. Vediamo quali sono le opzioni a disposizione.

Oltre al prestito finalizzato - un tipo di finanziamento che, lo ricordiamo, si può sottoscrivere presso il rivenditore del bene o del servizio che andiamo ad acquistare e che quindi è strettamente connesso all’obiettivo della spesa che effettuiamo - si può superare l’ostacolo della scarsa liquidità a disposizione ricorrendo a un prestito personale o a una cessione del quinto. Al contrario del prestito finalizzato, il prestito personale non è vincolato all’operazione di spesa per il quale viene domandato. Lo si può richiedere alla propria banca di fiducia oppure a una finanziaria, che illustreranno al cliente o al potenziale cliente le soluzioni che possono fare al caso suo. In alternativa, una ricerca sul web, tramite un comparatore online, può aiutare chi è alla ricerca di un prestito a chiarirsi le idee sulle opzioni disponibili sul mercato. Ma attenzione: chi ha bisogno di un finanziamento deve avere precisi requisiti. In genere, due sono quelli essenziali: un’età compresa tra i 18 e i 75 anni e un reddito dimostrabile tramite busta paga se si è dipendenti, cedolino della pensione se non si lavora più o certificazione reddituale se si è autonomi.

Al di là del fatto che è sempre bene valutare attentamente il proprio bilancio familiare prima di avanzare richiesta per un prestito - analizzando le entrate ma anche e soprattutto le uscite in termini di spese per la casa, eventuali affitti o mutui, impegni inderogabili per la salute e/o per i figli, eccetera - occorre tenere presente che, per concedere serenamente il credito, la società vorrà esaminare con attenzione, presso le apposite banche dati, la “storia finanziaria” del consumatore, per capire se ci sono pendenze oppure no e se, per esempio, ci sono state in passato rate versate in ritardo o non versate in riferimento ad altri finanziamenti. La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una soluzione che possono valutare i dipendenti o i pensionati. In questo caso, la rata - non oltre il quinto dello stipendio o della pensione, come suggerisce il nome - è trattenuta a monte dall'azienda o dall'ente previdenziale, che la versa al creditore. 

 

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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