Prestiti per lo studio
Lo studio, si sa, costa. Così, istituzioni e credito si attrezzano. Come? Con prestiti ad hoc pensati per gli studenti. È recente la notizia che Erasmus+, il programma di mobilità studentesca in Europa, ha dato vita a un fondo da 520 milioni di euro proprio con l’obiettivo di sostenere i prestiti agevolati agli studenti. Chi ne beneficerà, avrà la possibilità di frequentare un corso post laurea oppure un master all’estero. Ma facciamo un passo indietro: la Commissione europea, in collaborazione con il Fondo europeo per gli investimenti, ha varato un bando per banche e istituzioni finanziarie, in modo da consentire alle società di essere coinvolte nel nuovo ciclo di concessione di prestiti agli studenti. Le munizioni impiegate corrispondono al 3,5% del totale messo in preventivo per il periodo 2014-2020. Le società creditizie, poi, daranno il loro contributo, per una somma complessiva pari a 3 miliardi di euro.
Ma cosa c’è scritto nel bando rivolto alle società? In sintesi, istituti di credito, banche e organismi di garanzia possono presentare una manifestazione di interesse a prendere parte al programma. Ogni anno, il Fondo europeo per gli investimenti procederà alla selezione degli enti che giudicherà più idonei a erogare finanziamenti agli studenti. Possono rispondere al bando gli intermediari privati e pubblici che operano in uno o in più Paesi interessati da Erasmus+ e che hanno ricevuto l’autorizzazione a dare credito a persone fisiche sulla base delle leggi nazionali che hanno provveduto al recepimento della direttiva del 2008, direttiva che riguarda appunto gli accordi di finanziamento ai consumatori. Il bando è valido e aperto fino al 30 settembre 2020, posto che non ci siano cambiamenti, modifiche o novità sul fronte della disponibilità delle risorse stanziate. E per gli studenti, come funziona? Dal prossimo autunno, chi lo vorrà e sarà interessato potrà contattare uno degli intermediari che avranno superato la selezione e presentare la richiesta di accesso al prestito.
Il finanziamento, è importante tenerlo a mente, sarà di 12.000 euro al massimo per i corsi di studio di secondo ciclo di durata annuale oppure di non più di 18.000 euro per quei corsi che invece prevedono una durata biennale. Si tratta di somme pensate per coprire le spese di iscrizione e soggiorno in uno dei 33 Paesi che aderiscono a Erasmus+, ossia i 28 Paesi dell’Unione europea, l’Islanda, il Liechtenstein, la Macedonia, la Norvegia e la Turchia. Sono previsti tassi di interesse inferiori a quelli di mercato e una modalità di rimborso agevolata, con l’avvio della restituzione un anno dopo la conclusione del percorso di studio. E i requisiti? Può presentare domanda chi risiede in uno dei Paesi Erasmus+, ha portato a termine un corso di laurea o equivalente ed è stato accettato a un master o a un progetto analogo in un istituto che risulta titolare della Carta Erasmus per l’istruzione superiore.Ultimo ma non meno importante: il corso deve essere in un Paese diverso da quello in cui si risiede e anche da quello nel quale si è ottenuta la laurea di primo livello.
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Il profilo dell'autore
Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci
Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.
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