Prestiti, la frode non va in lockdown

Altro giro, altro bilancio. Stavolta si parla di frodi creditizie tramite furto di identità, “con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene”. A darne conto è l’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti di identità di Crif-MisterCredit, il quale nell’ultimo aggiornamento segnala come nel 2019 in Italia siano stati rilevati più di 32.300 casi, per un danno stimato che va oltre i 150 milioni di euro. Tra l’altro, se nel confronto con l’anno prima il numero di frodi ha registrato un +19,7%, l’ammontare medio oggetto della truffa ha riportato un calo del 5,9%, posizionandosi sui 4.650 euro circa. Cosa ci dice questo? Che oramai alle organizzazioni criminali vanno bene pure “le operazioni fraudolente su beni di importo più contenuto”. Insomma, tutto fa brodo.

Anche qui è interessante vedere cos’è successo nei primi quattro mesi del 2020, quelli cioè all’insegna dell’esplosione della pandemia di coronavirus e del conseguente blocco totale (o quasi). Ebbene, secondo l’Osservatorio nei primi due mesi dell’anno il fenomeno criminale è ulteriormente cresciuto, con un +5%, poi nel bimestre successivo il lockdown ha attenuato la dinamica, con un -12,8%, “in virtù della drastica riduzione degli spostamenti delle persone e della temporanea chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali”, le quali hanno determinato una battuta d’arresto. Ma nel quadro d’insieme emerge come le tecniche adottate dalle organizzazioni criminali siano sempre più sofisticate, altro fattore a cui si deve il costante aumento dei casi. Non solo: nei mesi caratterizzati dal lockdown sempre più persone hanno fatto ricorso all’e-commerce, dando così luogo a un’impennata di frodi perpetrate sulle carte di credito, come evidenzia Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif.

Ma veniamo alle note tecniche. Sul totale degli eventi fraudolenti, sono i prestiti finalizzati a rappresentare la metà, a fronte di un importo medio pari a 5.500 euro. Crescita consistente per le frodi sulle carte di credito, arrivate a coprire una fetta del 30,7%. E l’impennata non finirà qui, tenuto conto del mutamento nei comportamenti d’acquisto degli italiani e dello sviluppo dell’e-commerce, entrambi dovuti dall’irruzione nelle nostre vite del Covid-19. I prestiti personali? Non sono purtroppo esenti: anche se costituiscono un 9,2% appena del totale, “vedono crescere del +88% il valore economico delle perdite stimate”. E il profilo delle vittime? La maggior parte è ancora di sesso maschile: 61,2% dei casi. Quanto all’età, la maggioranza dei casi è riconducibile agli under 30 anni, con il 23,8% del totale: seguono i 41-50enni, con il 23%, e i 31-40enni, con il 21,2%. Geograficamente parlando, al top si posiziona la Campania, seguita da Lombardia, Sicilia e Lazio (fra le province domina Napoli). Ma com’è che avviene la frode? Nell’81,7% dei casi, ci fa sapere l’Osservatorio, “i frodatori hanno utilizzato una carta di identità falsa o contraffatta, nel 16,1% dei casi una patente, nell’1,8% un passaporto e nello 0,3% un permesso di soggiorno”.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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