Prestiti auto e incentivi

Se non è durato un battito di ciglia, poco ci è mancato. Hanno registrato il tutto esaurito in neanche 60 ore gli ecoincentivi annunciati dal governo ad aprile e destinati all’acquisto di auto “a basse emissioni complessive”. L’agevolazione era destinata anche a ciclomotori e motocicli a due oppure a tre ruote, quadricicli e veicoli commerciali leggeri. Il ministro dello Sviluppo economico ha siglato il decreto sulle risorse per il 2014 alla fine di aprile. L’apertura dei termini per fare richiesta risale a martedì 6 maggio. Tre giorni dopo - cioè venerdì 9 - lo “stop alle telefonate”, almeno per le auto. Breve riepilogo dei numeri: l’agevolazione del ministero poteva arrivare a 5.000 euro; migliaia le elettriche e le ibride vendute. Un successone, se solo si considera che fra gennaio e aprile nel nostro Paese le vetture elettriche passate dal concessionario al cliente non sono arrivate nemmeno a 280 unità.

Stante la risposta del mercato, i venditori hanno subito chiesto al ministro il bis. In attesa di sapere come si regolerà il governo, non va dimenticato che, se si vuole comprare un’automobile e non si hanno a disposizione i soldi necessari, si può sempre fare ricorso a un più classico finanziamento. Ne approfittiamo quindi per ricordare che i prestiti auto consentono di finanziare gran parte o tutto il costo del veicolo, pagandolo un po’ alla volta tramite rate mensili. I finanziamenti per l’acquisto di un’automobile si possono collocare in diverse categorie. Si può far leva su un prestito personale, che non è vincolato a uno specifico utilizzo: tradotto, banche e finanziarie concedono il credito senza pretendere di sapere cosa ci farete.

Oppure – opzione molto diffusa nel mercato delle quattroruote – ci sono i prestiti finalizzati, la cui erogazione è strettamente connessa all’uso che si vuol fare della somma ottenuta. Normalmente è lo stesso venditore a proporre questo tipo di finanziamento, pescandolo da una gamma più o meno ampia la cui composizione dipende dagli accordi commerciali che egli ha siglato con una o più finanziare. Va detto che, in questo caso, il concessionario incassa una commissione sul prestito. In generale, la mossa più saggia è informarsi direttamente presso la banca o la finanziaria per allargare ancora di più il ventaglio delle opzioni disponibili. Anche i comparatori online come Prestiti.it possono dare una mano: sulla base del vostro profilo e delle vostre necessità, mettono in evidenza le proposte che possono fare per voi.

Capitolo a parte, il leasing. La società, qui, concede all’utilizzatore il diritto di servirsi dell’auto o di altri veicoli. Per contro, chi ne fa uso s’impegna a corrispondere una rata periodica. La prima di solito è la più alta, per compensare così la svalutazione del veicolo e fare fronte al rischio che il cliente non sia in grado di versare le successive somme dovute. Alla scadenza, il consumatore può scegliere se comperare l’auto riscattandola con la maxirata conclusiva concordata alla stipula del contratto oppure se restituirla. Di fatto, il leasing è a metà strada fra un prestito e un affitto. Motivo per cui, quando qualcuno vi parla di “locazione finanziaria”, sappiate che si sta riferendo al leasing.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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