Prestiti al giro di boa

Il credito al consumo in Italia prosegue lungo il suo sentiero di crescita, anche se a una velocità più moderata rispetto al passato: lo certifica l’Osservatorio sul credito al dettaglio di Assofin, Crif e Prometeia, di cui è appena uscita la 46esima edizione. Questo aggiornamento, lo ricordiamo, esce una volta ogni sei mesi, a giugno e dicembre. Ebbene, le più recenti evidenze ci dicono che nel corso dell’anno passato e nei primi tre mesi del 2019 “i flussi complessivi di credito al consumo in Italia hanno proseguito nel trend di crescita, sebbene a ritmi più contenuti rispetto ai due anni precedenti”. In particolare, nel 2018 le erogazioni hanno registrato un +6,3% rispetto al 2017. Crescono, ma meno che in passato, i consumi durevoli delle famiglie, quelli per i quali più di frequente si domandano finanziamenti. Riguardo ai canali di erogazione, confermata l’importanza degli sportelli delle banche generaliste, in virtù della loro capillarità sul territorio e del numero sempre maggiore, si legge sulla sintesi dell’Osservatorio, “di partnership e convenzioni con le istituzioni finanziarie specializzate”. 

Il credito al consumo sconta la minor crescita delle erogazioni di prestiti personali, che presentano un +4,5% rispetto alla doppia cifra dei due anni precedenti: modesta la performance dei nuovi prestiti, più vivaci le operazioni di rifinancing (effettuate per rimodulare un prestito con lo stesso creditore o per sostituirne uno con altri presso altri sportelli). Il traino è arrivato dai prestiti finalizzati, sia quelli per l’acquisto di auto e moto (+9%) sia quelli stipulati per comprare altri beni e servizi, come arredo, elettronica, elettrodomestici, impianti per la casa, spese mediche, palestre e tempo libero, e via dicendo. E sono stati i finanziamenti destinati all’acquisto di elettrodomestici ed elettronica di consumo a mostrare l’incremento più alto (+20,2%). E poi abbiamo i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione, saliti del 4,6%, in linea con l’anno precedente. Quanto alla rischiosità del credito alle famiglie, gli indicatori hanno evidenziato un ulteriore – seppur leggero – calo, stabilizzandosi nei primi mesi del 2019 su livelli storicamente bassi.

Questo grazie alla solidità economica delle famiglie italiane, che tutto sommato si mantiene, e a politiche monetarie che al momento si stanno confermando accomodanti. Servono dei numeri? L’Osservatorio cita il tasso di default, ossia l’indice di rischio creditizio che misura le nuove sofferenze e i ritardi di tre o più rate nell’ultimo anno di rilevazione, che nel caso del credito al dettaglio (categoria che include i mutui immobiliari oltre al credito al consumo) è sceso ancora attestandosi all’1,7%. I prestiti personali, in particolare, scendono ulteriormente toccando a marzo il 2,6%, il livello più basso della serie storica osservata, mentre i prestiti finalizzati riportano, sempre a marzo, l’1,2%. Quanto al futuro, il rallentamento della spesa delle famiglie e gli effetti connessi alla perdita di valore della ricchezza finanziaria determineranno una certa frenata della domanda quest’anno e una relativa cautela dal lato dell’offerta. Secondo le previsioni, dunque, ci sarà ancora crescita, ma verosimilmente sarà via via più bassa.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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