Nel 2018 consumi in aumento

Come siamo messi in Italia in quanto a consumi e richieste di credito per finanziarli? Periodicamente escono rapporti e bollettini che fanno il punto sul merito. Di recente, per esempio, è arrivato l’Osservatorio dei Consumi Findomestic 2018, realizzato in collaborazione con Prometeia. Ebbene, secondo l’Osservatorio nel 2018 i consumi degli italiani sono aumentati di 21,14 miliardi di euro, ovvero del 2%, rispetto al 2017. Nel complesso, la spesa è risultata pari a mille miliardi e 80 milioni, a conferma di una tendenza felicemente in corso da un quinquennio. Con il contributo determinante del credito al consumo: nel quadro generale, questo settore si è mantenuto sull’onda positiva che va avanti da quattro anni, chiudendo il 2018 con erogazioni attorno ai 67 miliardi di euro. Prestazioni brillanti soprattutto lato beni durevoli e prestiti finalizzati. Qualche esempio? Nel mercato dell’auto nuova si è comprato a rate nel 75% dei casi, una percentuale che sale al 90% per quanto riguarda l’auto usata e al 92% sul versante delle due ruote.

Il prestito finalizzato, lo ricordiamo, è un finanziamento legato all’acquisto di un determinato bene o servizio: il consumatore può richiederlo e sottoscriverlo anche dal rivenditore - sia esso concessionaria automobilistica, negozio di elettrodomestici, agenzia di viaggi o altro - in virtù della convenzione che tale rivenditore ha stipulato con una o più banche o società finanziarie, per conto delle quali solitamente gestisce la pratica. L’erogazione del prestito consentirà al rivenditore di incassare subito i soldi gli spettano per il bene o il servizio ceduto e al cliente di usufruire immediatamente di quanto acquistato. Fermo restando che il cliente dovrà rimborsare il finanziamento a rate alla banca o alla finanziaria che lo ha erogato. Tutto ciò chiarito, aggiungiamo che secondo l’Osservatorio Findomestic i prestiti più corposi sono stati destinati all’acquisto dell’auto nuova (15mila euro in media). Per l’usato, invece, il finanziamento medio è stato di 10.400 euro. Media che è stata infine di 4.600 euro per i motoveicoli, di 840 per elettrodomestici ed elettronica e di 2.500 per mobili e arredo.

Per chiudere, brevissima panoramica sui numeri. Auto e moto rientrano appunto nel comparto dei beni durevoli, categoria che include anche gli elettrodomestici. Qui, secondo l’Osservatorio Findomestic, i piccoli hanno fatto meglio dei grandi: le vendite di condizionatori hanno riportato un -11,5%, con una frenata specialmente per quelli portatili, ma ancor peggio hanno fatto le stufe elettriche, con un -30,9% che ha inciso negativamente sulla voce “home comfort”. Ancora in crescita, con un +3,3%, i prodotti per il trattamento dell’aria (pulizia, deumidificazione e umidificazione). Su (+10,6%) il fatturato della telefonia, verso i 6 miliardi di euro: merito del prezzo dei dispositivi acquistati - gli italiani hanno preferito gli smartphone al top della gamma - più che delle vendite, che sono scese (-2%). Una spinta è arrivata dai prodotti di nicchia come le cuffie (+41% in termini di valore) e i dispositivi indossabili (+9%). In arretramento tablet e personal computer portatili. Giù anche l’elettronica di consumo, a causa dei dati negativi dei televisori, che costituiscono l’80% del fatturato. Ancora in flessione la fotografia.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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