Famiglie italiane alle prese con i debiti

Nel nostro Paese, circa un quarto delle famiglie - il 26,1% per la precisione - ha almeno un debito. E in media, mutui compresi, la cifra arriva a 51.175 euro. È quanto emerge dall'indagine della Banca d'Italia dedicata ai redditi e alla ricchezza delle famiglie in Italia. I dati, aggiornati al 2012, portano alla luce un leggero miglioramento sul fronte dei numeri ma un peggioramento per quanto riguarda le somme: nella rilevazione precedente, infatti, la quota delle famiglie indebitate corrispondeva al 27,7%, per una media di 43.792 euro a testa. Segno forse che è scesa la quantità degli indebitati ma non l'ammontare della somma complessivamente richiesta: ed ecco quindi che il pro capite risulta più alto. Escludendo i debiti contratti per motivi connessi alla professione, la porzione dei nuclei familiari con debiti è scesa al 19,8% dal 21,5% del 2010, anno al quale risale l'inchiesta precedente.

Per chiarire meglio il concetto, Bankitalia precisa che le famiglie sono da considerarsi indebitate nel momento in cui hanno in bilancio un mutuo per l'acquisto o per la ristrutturazione di un immobile, un prestito contratto presso intermediari finanziari per comprare beni durevoli o non durevoli, un credito ottenuto da parenti o amici, debiti commerciali o prestiti bancari per la loro azienda individuale o familiare, uno scoperto di conto corrente oppure saldi negativi sulle carte di credito. Ma in generale, l'inchiesta sul 2012 fa emergere un sostanziale stop all'aumento della diffusione dell'indebitamento, aumento che era in corso da più di un decennio. E viene fuori una conferma interessante: in confronto ai principali Paesi industriali, in Italia la diffusione dei debiti è molto contenuta.

I dettagli. Il 12,3% delle famiglie italiane si è indebitato per comprare o per ristrutturare immobili. La cifra media erogata è di circa 75mila euro. Questo tipo di debito è risultato più diffuso rispetto all'indagine precedente anche per via degli incentivi fiscali introdotti appunto per la ristrutturazione e per l'incremento dell’efficienza energetica delle abitazioni. Le più indebitate, su questo fronte, sono le famiglie con un numero di componenti alto o comunque quelle più giovani o, ancora, che vantano un reddito più alto e possono godere di un più agevole accesso al credito proprio in virtù delle maggiori garanzie che sono in grado di offrire. Giù il credito al consumo, al 9,8% dal 12,4% del 2010. E la media delle somme erogate è di circa 8.000 euro.

La frequenza del ricorso al credito al consumo varia dal 4,4% dei nuclei con una sola persona a più del 16% per quelli formati da minimo quattro componenti. L'indagine cita poi un altro canale di finanziamento, quello dei prestiti erogati da parenti e amici, che pare rafforzato: Bankitalia fa presente che nel 2012 le famiglie che hanno optato per questo tipo di aiuto costituivano il 3,8% del totale, a fronte del 2,6% del 2010. D'altro canto, questa via può compensare le eventuali difficoltà o i maggiori costi che si riscontrano presso gli intermediari finanziari. È più frequente al Sud, fra quelle famiglie che hanno più difficoltà economiche. Il 70% circa di chi si è rivolto a questo canale ha infatti dichiarato di riuscire a chiudere il mese con molta fatica.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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