Chi è il mediatore creditizio?

Ci sono persone, in Italia, che non possono rivolgersi alle banche per ottenere un prestito. Sono i cosiddetti soggetti “non bancabili”: ovvero considerati inidonei ad accedere ai canali tradizionali perché non percepiscono reddito, non hanno un contratto di lavoro e non possono presentare le garanzie richieste quando si inoltra la domanda per ottenere un finanziamento. Ma aggirare l’ostacolo si può. O per lo meno ci si può provare. Con la consulenza di un mediatore creditizio. Vediamo di capire bene chi è questa figura, la cui funzione e disciplina è stata riformata con il decreto legislativo 141 del 13 agosto 2010, intervenuto a mettere ordine nel settore del credito con l’obiettivo di aumentare la tutela e la protezione dei consumatori, garantendo una maggiore trasparenza attraverso la certificazione della professionalità degli addetti ai lavori e il monitoraggio della loro attività. In questo contesto, i mediatori creditizi sono quegli operatori professionali che hanno la funzione di mettere in relazione, anche tramite un’attività di consulenza, le banche o gli altri intermediari finanziari con la potenziale clientela per la concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma.

A differenza dell’agente in attività finanziaria, il mediatore creditizio non può avere un rapporto di esclusiva con una banca o con un altro intermediario, ma è tenuto a essere indipendente e a offrire al consumatore un soddisfacente ventaglio di offerte e di possibilità di prestito proposte da un variegato numero di intermediari. Il ricorso al mediatore creditizio ha costi più alti rispetto al ricorso agli altri intermediari creditizi e bancari, ma può essere di utilità per chi è, appunto, un soggetto “non bancabile”. Quindi i mediatori creditizi, anche quelli online, hanno nel loro portafoglio di contatti diverse banche e finanziarie. Questo rappresenta un triplice vantaggio. Da una parte, visto che i professionisti conoscono bene le logiche alla base delle valutazioni del merito creditizio e dell’affidabilità effettuate dalle diverse banche e finanziarie, insieme alle relative criticità, sono in grado di orientare i loro “assistiti” verso la soluzione che è più in linea con il loro profilo. Ciò implica anche un’attenta analisi della situazione finanziaria del cliente, evitandogli così di incappare in spiacevoli situazioni di indebitamento eccessivo.

Non finisce qui: i mediatori creditizi garantiscono la loro presenza e la loro assistenza in ogni step della richiesta di un prestito, dalla formulazione della domanda fino alla sottoscrizione del contratto di finanziamento. Attenzione. Soprattutto a valle del 141/2010, mediatori creditizi non ci si può improvvisare: per poter operare in questa veste, gli operatori devono superare l’esame dell’Organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi e sottostare alla sua vigilanza. L’Oam si occupa infatti della tenuta degli elenchi delle due categorie in questione. Se quindi qualcuno si presenta a voi, nella vita vera o per il tramite di internet, qualificandosi come mediatore creditizio, potrete verificarne la sincerità e la buona fede controllando se il suo nominativo è presente - e anche in quali termini lo è - nell’apposito elenco dell’Oam. Elenco consultabile sul sito web ufficiale dell’Organismo, al link che è ben visibile in homepage.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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