Autunno, cadono le foglie e arriva la stangata
11 set 2025 | 2 min di lettura

È quasi autunno. Le prime foglie si preparano a cadere mentre le famiglie italiane si preparano alla stangata. Secondo Federconsumatori, fra settembre e novembre gli italiani faranno i conti con una spesa di oltre 2.900 euro per bollette, riscaldamento, libri e corredo scolastico, visite mediche. Roba da prestiti personali, che non a caso sono in aumento.
Quasi tremila euro in più
Nel periodo si concentrano una serie di spese che, prese tutte insieme, fanno tremare i bilanci familiari: quasi 3 mila euro in più. Piu precisamente, secondo Federconsumatori, “le famiglie dovranno far fronte a una stangata di 2.981,10 euro per le bollette, la TARI, le spese per il riscaldamento, per i libri e il materiale scolastico, per la salute (visto che molti rimandano al rientro dalle vacanze l’appuntamento con visite e accertamenti). L’aumento dei costi di tale voce (pari al +1,5%), unito a tempi di attesa per ottenere visite ed esami presso la sanità pubblica sempre più lunghi, si traduce spesso in una progressiva rinuncia alle cure”.
Spese in vista
In dettaglio, Federconsumatori stima le spese per la scuola (libri, dizionari e parte del corredo scolastico) in circa 995 euro, in flessione del 2,6% sullo scorso anno, e in 282 euro i costi di esami e visite mediche (+1,5%). Ci sono poi i costi delle bollette, che si aggirano sui 1.120 euro (+2,4%) e ancora le spese per Tari e riscaldamento.
Food e house
A queste cifre si aggiungono le spese per l’alimentazione, calcolate in quasi 1.700 euro e un rincaro del 4,2% rispetto allo scorso anno. Si aggiungono anche maggiori spese per i costi dei condomini, che quest’anno registrano un rincaro del +3,3%. Una nota positiva viene, invece, sul fronte dei carburanti, che rispetto ai picchi degli scorsi anni segnano una diminuzione.
Stangata “troppo onerosa”
"Queste spese risulteranno ancora troppo onerose per molte famiglie, considerata la stagnazione dei salari e la notevole perdita di potere d’acquisto dei redditi fissi - afferma Michele Carrus, presidente di Federconsumatori - In una fase di indebolimento della bilancia commerciale con l’estero e di incertezza nel mercato energetico mentre ci avviciniamo alle maggiori spese e consumi invernali, questi aumenti non si ripercuoteranno negativamente soltanto sulla vita dei cittadini, ma anche sull’intero sistema economico e produttivo, riducendo la domanda interna proprio quando, invece, andrebbe rafforzata".
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