Come calcolare il piano di ammortamento del prestito

Chi ha bisogno di un prestito deve sapere che, nel momento in cui ne accende uno, dovrà rimborsarlo tramite il pagamento delle rate che saranno comprensive di una quota relativa alla restituzione del capitale e di una quota relativa al pagamento degli interessi. Queste costituiscono gli elementi caratterizzanti del piano di ammortamento che quindi rappresenta un programma graduale di estinzione del debito, stabilito tra il creditore e il debitore. Nel caso dei mutui viene redatto dal creditore, in altri casi può essere redatto dal debitore.

Nel prospetto del piano di ammortamento devono essere indicate diverse cose oltre l’importo del prestito e la durata dello stesso. In primo luogo il periodo di rimborso, che potrà essere mensile, trimestrale o semestrale; l’importo delle rate, formato appunto da quota capitale e quota interessi; il debito estinto e il capitale residuo, ossia la parte di capitale che il debitore deve ancora versare.

I principali piani di ammortamento presenti in Italia sono quattro: alla francese; tedesco, italiano e americano o anglosassone. Quello che trova maggior utilizzo è quello alla francese ma verranno fornite alcune informazioni anche sugli altri.

Le tipologie di piano di ammortamento

Nel piano di ammortamento tedesco si ha una rata fissa, una quota di interessi fissa ma in modo decrescente e una quota capitale che varia per mantenere la rata costante. Il calcolo degli interessi viene fatto in modo anticipato, ossia prima del periodo in cui matureranno; questo comporta che nel calcolare l’interesse occorre attualizzare il valore dello stesso. Per questo motivo la prima rata di rimborso sarà costituita da soli interessi mentre l’ultima rata sarà formata per intero dal capitale.

Nel piano ammortamento all’italiana la parte fissa è rappresentata dalla quota capitale. La quota interessi, invece è variabile perché, essendo calcolata su quote costanti, diminuirà con il rimborso del debito. In questa tipologia di ammortamento quindi, le rate e le quote di interessi sono decrescenti. Questa tipologia di rimborso viene di solito usata nelle transazioni tra privati vista la semplicità di calcolo. Un esempio pratico servirà a dare meglio l’idea: Se supponiamo un prestito di 10.000 euro da rimborsare in cinque anni, basta dividere l’importo per gli anni e otterremo la quota capitale: 10.000/5 da una quota capitale rimborsata di 2.000 euro. Ipotizzando un tasso di interesse del 4% possiamo semplicemente calcolare l’importo della prima rata: 10.000 * 4% darà 400 euro di interessi: questo porterà a dover pagare una rata di rimborso di 2.400 euro mentre la quota residua sarà diventata 8.000 (10.000 – 2.000). Nella seconda rata l’interesse del 4% sarà calcolato su 8.000 e così via.

L’ammortamento americano viene anche definito ammortamento con quote di accumulazione a due tassi e prevede la restituzione del capitale da parte del debitore con dei versamenti annuali costanti, ossia quote di accumulazione, in un numero stabilito di anni. In questa tipologia di rimborso, ci sono due tassi: il primo viene definito tasso di accumulazione ed è quello secondo il quale vengono capitalizzate le quote; il secondo è il tasso di remunerazione per l’operazione di rimborso del prestito sulla base del quale vengono calcolate le quote di interesse.

L’ultima tipologia di piano di ammortamento viene definita alla francese ed è quello maggiormente usato in Italia. La caratteristica principale di questo tipo di ammortamento è quella delle rate costanti e posticipate, il che significa che il pagamento della stessa avviene alla fine del periodo di rimborso. Le atre caratteristiche di questo piano di ammortamento sono gli interessi decrescenti e le quote capitale crescenti.

Per queste caratteristiche il piano di ammortamento alla francese viene anche definito progressivo: la quota di capitale pagata è più bassa nel primo periodo ma tende a crescere successivamente. Nello specifico, mentre la quota capitale cresce la quota di interessi diminuisce per fare in modo che la rata rimanga costante. Con questa tipologia di ammortamento, nel primo periodo di rimborso si pagano soprattutto gli interessi.

I piani di ammortamento possono avere un tasso fisso o variabile. Nel primo caso l’importo percentuale dell’interesse sarà sempre costante e si potrà calcolare con esattezza le rate per ogni periodo di rimborso. Il tasso fisso permette di avere una maggior sicurezza. Nei piani di ammortamento con tasso variabile, invece, non è solo la composizione delle rate a variare ma anche l’importo delle stesse che subiranno le oscillazioni del tasso d’interesse.

La legge prevede anche la possibilità di applicare il così detto prestito flessibile che permette di modificare la rata e quindi la durata del prestito.

Oltre al piano di ammortamento si ha la possibilità di rimborsare anticipatamente un prestito. In questo caso il debitore dovrà restituire il capitale residuo prima della scadenza naturale del contratto e gli interessi maturati fino a quel momento. Scegliere di estinguere anticipatamente un prestito può essere utile all’inizio del prestito stesso dove gli interessi dovuti non sono ancora molti. Va valutata inoltre la possibilità che l’estinzione anticipata possa far incorrere in una mora, ossia una penale che viene applicata proprio per via del fatto che il prestito si è concluso prima della scadenza concordata. La possibilità di restituire in anticipo un finanziamento o un prestito, è stabilita dalla legge ma deve essere un’opzione prevista nel contratto e commisurata al capitale restituito.

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