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Migliora la capacità di spesa degli italiani

27 mar 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Manie da risparmio c Minerva Studio lr

Dopo tre anni di peggioramento, il Termometro Altroconsumo registra un lieve miglioramento nel 2024 per quanto riguarda la capacità di spesa delle famiglie italiane che sempre più spesso ricorrono ai prestiti personali per arrivare alla fine del mese. Permangono, però, alcune difficoltà, come i costi da sostenere per abitazione e salute. È quanto emerso dall’indagine annuale che Altroconsumo ha realizzato insieme alle organizzazioni omologhe di Spagna, Belgio e Portogallo che fanno parte di Euroconsumers.

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Migliora la capacità di spesa

Nel 2024, si legge in una nota di Altroconsumo, il Termometro registra un miglioramento complessivo della capacità di sostenere le spese correnti nei 6 ambiti analizzati: abitazione, mobilità, salute, alimentazione, istruzione, cultura e tempo libero. L’indice di quest’anno è pari, infatti, a 49 e fa segnare un +3,9 punti sul 2023.

Diminuisce il numero delle famiglie sottoposte a forte pressione economica, quelle cioè che hanno avuto difficoltà ad affrontare tutti i loro ambiti di spesa: queste passano dal 19% del 2023 al 16% del 2024, mentre aumentano i nuclei che non hanno avuto difficoltà economiche, saliti al 29%, +3% rispetto al 2023.

Risparmio difficile se non impossibile

Resta motivo di preoccupazione - commenta Altroconsumo - la scarsa capacità di risparmio di una ampia parte della popolazione, a cui si contrappone una percentuale ristretta di famiglie che possono accumulare riserve economiche con facilità, un dato che sembra riflettere il continuo aumento della diseguaglianza economica nella società contemporanea". Restano, infatti, pochi margini per il risparmio: per più di un terzo delle famiglie è stato molto difficile, se non impossibile, risparmiare nel corso del 2024. In generale, il 70% delle famiglie ha avuto difficoltà a mettere da parte risparmi, mentre solo per il 10% è stato facile farlo.

Ambiti di spesa, casa e salute le più problematiche

Le voci di spesa che nel 2024 hanno generato i maggiori problemi alle famiglie sono state i costi legati all’automobile (il 57% è in difficoltà); le cure dentistiche (55%), le visite mediche (52%), viaggi e vacanze (51%) e bollette (46%).

Sono proprio le spese legate alla salute che risultano sempre più difficili da gestire, con un incremento delle famiglie in difficoltà sulle voci: cure dentistiche (+4%), occhiali e apparecchi acustici (+3%), assistenza psicologica (+2%). Insieme alle spese per la salute picchiano duro quelle per l'abitazione: insieme si confermano quelle che generano più problemi visto che il 48% e il 45% delle famiglie rispettivamente, hanno incontrato difficoltà nel sostenerle. Seguono le spese per cultura e tempo libero (40% ha avuto difficoltà a sostenerle), alimentazione e mobilità (38% per entrambe) e infine istruzione (25%).

Aree geografiche

La capacità di spesa delle famiglie non è omogenea su tutto il territorio nazionale: anche nel 2024 l'indice del benessere in genere è più alto al settentrione rispetto al meridione, con un valore pari a 50,1 nel Nord Ovest, 49,6 nel Nord Est, 49,0 nel Centro e 47,5 nel Sud e Isole. Rispetto al 2023, tutte le aree fanno registrare un miglioramento, ma emerge in particolare la crescita del Centro +5,5 punti, seguita da quella del Nord-Est (+4,4). Il 2024, però, riserva anche delle sorprese: l’indice, infatti, è superiore alla media per Trentino-Alto Adige (52,3), Lombardia (50,8), ma anche Liguria (50,4) e Sicilia (50,3). Le regioni in cui la capacità di sostenere le spese è, invece, inferiore alla media sono invece Abruzzo (44,8), Puglia (47,3) Sardegna (47,6) e Marche (47,9).

Le aspettative per il 2025

Per il 2025, sottolinea Altroconsumo, “ancora una volta i segnali non sono positivi e le famiglie italiane continuano a guardare al futuro con timore e pessimismo“, ha spiegato Altroconsumo. L’indice che riflette le aspettative per l’anno prossimo è, infatti, in calo di 0,6 punti rispetto a quello registrato per l’anno trascorso (49), e si ferma a 48,4 punti.

Un terzo degli intervistati (32%) ritiene che la propria famiglia avrà più difficoltà a sostenere le spese nel 2025; per la metà degli intervistati (50%) la situazione resterà invariata e solo il 18% prevede che sarà più facile. La situazione non migliora se si guarda alla capacità di risparmio, in linea con il 2024: il 39% prevede che sarà molto difficile se non impossibile per la propria famiglia mettere soldi da parte e, in generale, il 72% immagina che sarà difficile farlo.

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