Termina il QE: quali effetti sui prestiti?

Fine del QE: cronaca di una manovra annunciata

Non sono previsti cambiamenti sul fronte dei prestiti personali

Pubblicato il 15 giugno 2018

Alla fine è andata come previsto. La Bce non ha toccato i tassi che, nel caso del tasso di riferimento, restano pari a zero mentre per quello sui depositi presso la stessa banca centrale scendono a -0,4% e a +0,25% quello applicato su operazioni di rifinanziamento marginale. La Bce, inoltre ha annunciato che il programma di quantitative easing previsto in scadenza alla fine di settembre verrà prorogato, come ci si aspettava, ma soltanto di tre mesi, cioè si chiuderà alla fine dell'anno, e verrà tirato avanti a un ritmo rallentato, passando dai 30 miliardi di euro attuali a 15 miliardi al mese di acquisti di bond sul mercato. Quali sono le ripercussioni di questa manovra su mutui e prestiti personali?

Prestiti, nessun cambiamento a breve. La domanda è lecita anche se in realtà, dopo l’annuncio di Eurotower, cambia poco o niente per gli investitori e per chi abbia contratto (o voglia contrarre) un prestito. Dal primo gennaio 2019, infatti, si interromperanno gli acquisti di bond anche se la Bce, seguendo l'esempio della Federal Reserve statunitense, continuerà a reinvestire, per un “esteso periodo di tempo”, i titoli in scadenza in portafoglio. Tra questi ci sono i 356 miliardi di euro di bond italiani che, secondo un report di Intesa Sanpaolo, la Bce dovrebbe avere in cassa: questo per mantenere “favorevoli condizioni di liquidità oltre a un elevato livello di accomodamento monetario”. 

Euribor e Irs invariati. Detto questo, per quanto riguarda mutui e prestiti, va tenuto presente che l’Euribor è rimasto invariato, con tassi a tre e a sei mesi - che sono i più utilizzati, per esempio, nel caso dei mutui a tasso variabile - ancora negativi, pari a -0,321% e -0,268%. L’Irs, che viene utilizzato di solito per i mutui a tasso fisso, rimane a sua volta immobile, con una curva molto schiacciata: per il momento e pari allo 0,38% sui cinque anni, allo 0,99% a dieci anni, all’1,34% a 15 anni, all’1,49% a 20 anni e all’1,54% a 30 anni.

Prestiti sempre più su. La manovra della Bce di Mario Draghi,k in sostanza, lascia ancora inalterate le carte sul tavolo. Per i prestiti, dunque, è lecito attendere ancora una lunga marcia verso altri buoni traguardi, i segnali ci sono: già ad aprile, in attesa di questa manovra annunciata, secondo i dati di Banca d'Italia, i prestiti al settore privato, compresi i prestiti personali, sono aumentati del 3% (dal +2,4% di marzo).

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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