Spread e prestiti personali

Prestiti: e se lo spread aumenta?

Non solo possibili aumenti sui tassi, ma anche ricadute sul piano occupazionale

Pubblicato il 19 ottobre 2018

Le ultime recenti vicende politiche nel nostro paese hanno avuto grandi e importanti conseguenze sul fronte economico e, in questo ambito, uno degli argomenti più caldi sui quali si sta confrontando l’opinione pubblica nel corso delle ultime settimane riguarda lo spread, e cioè la differenza tra il rendimento offerto dai Btp (titoli di stato italiani) e il bund (titoli di stato tedeschi).

Semplificando, lo spread evidenzia il potenziale rischio che si assumono gli investitori che prestano denaro al Paese Italia; maggiore è questo rischio, più alta saranno gli interessi che l'Italia dovrà pagare per ottenere i prestiti.  

Ma cosa succederebbe se lo spread continuasse a rimanere a lungo alto? Nonostante la gran parte di esperti sono d'accordo nel ritenere che non esistono dei collegamenti diretti tra andamento dello spread Btp-Bund e credito al consumo, è pur vero che il perdureare di una situazione di criticità potrebbe innescare una serie di reazioni a catena che, alla fine, potrebbero avere delle conseguenze anche sui tassi dei finanziamenti richiesti da privati e imprese. A questo proposito molto interessante risulta essere un articolo pubblicato solamente qualche giorno fa su la versione online de La Repubblica che ha riportato le dichiarazioni della Fabi, il sindacato autonomo dei bancari, rispetto a questa possibilità.

Si tratta, infatti, di una situazione che già si era presentata in passato, anche se oggi il contesto economico e politico risulta essere ben diverso rispetto a qualche anno fa. Come ha dichiarato Lando Mario Sileoni, il segretario generale, uno spread in aumento potrebbe far lievitare  notevolmente i tassi di interesse sui prestiti personali alle famiglie portando così ad un nuovo arresto del mercato. Stiamo infatti parlando di una situazione ancora abbastanza delicata: nonostante si possa affermare con un buon grado di certezza di essere usciti dalla dura crisi economica, l’intero sistema deve ancora rafforzarsi e stabilizzarsi; le famiglie si sentono oggi pronte nuovamente a fare investimenti e progetti, ma è comunque necessario adottare un atteggiamento di sostanziale cautela. L’aumento dello spread potrebbe inoltre far crollare i titoli delle banche in borsa, diventando ancora più appetibili per i fondi stranieri che, ricordiamo, già detengono il 50% del settore. Ciò potrebbe avere conseguenze per tutti, dai risparmiatori, che si vedrebbero aumentare le tasse sui finanziamenti, agli stessi dipendenti degli istituti, che potrebbero vedere il proprio posto a rischio.

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Il profilo dell'autore

Francesca Lauritano, dopo una formazione iniziale di stampo umanistico ha deciso di indirizzare i suoi studi nel campo della comunicazione e del marketing attraverso un Master in Comunicazione d'Impresa.

Un percorso lavorativo variegato e trasversale: da archeologa a community manager, attualmente si sta occupando di ufficio stampa e media relations. Parallelamente sta approfondendo i suoi interessi per ciò che riguarda la comunicazione sul web e sui social.

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