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Spese in aumento; servono aiuti a sostegno delle famiglie

8 nov 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

spese in aumento servono aiuti a sostegno delle famiglie

Assegni di maternità, agevolazioni fiscali, bonus bebè. Si parla tanto dei provvedimenti studiati nella legge di Bilancio a favore dei meno abbienti per invogliare le coppie giovani a procreare. Ma quanto costa crescere un figlio? La domanda se l'è posta Federconsumatori che, nel suo quarto Osservatorio Nazionale, in base ai dati del 2018 ha risposto, in sostanza così: mantenere un figlio fino ai diciotto anni di età è sempre di più un lusso. Secondo il report, infatti, la spesa media arriva a toccare 173.560 euro. Addirittura, nel primo anno di età, i costi per un figlio sono aumentati quest'anno dello 0,2% tendenziale, per cui la media dei dodici mesi va da 7.063,04 euro a 15.537,02 euro. Non è un caso dunque che molti genitori attendano con ansia le decisioni del Governo per avere aiuti ed evitare di dover ricorrere a prestiti personali magari solo per mandare i figli a scuola o all'università.

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Quanto costa mantenere un figlio di 16 anni? Secondo il report di Federconsumartori, può arrivare a costare 962,58 euro al mese. Vediamo. All'interno di una famiglia con reddito netto da 34 mila euro l’anno, al primo posto abbiamo l’abitazione con una spesa da 3.343 euro. Poi c'è il cibo (costa 1.904 euro), i trasporti e le comunicazioni (1.815 euro): due voci, queste ultime, che rispetto al 2015 sono cresciute rispettivamente del 3,4% e del 2,4%. Educazione e cura sono altre due voci che pesano sul bilancio: 1.526 euro, +2,5% rispetto a cinque anni fa. In tutto, l'anno scorso, mantenere un ragazzo di 16 anni ha rappresentato un impegno finanziario medio di 962,58 euro al mese.

Dal 2015 al 2018 +4,4% di spese e solo +6,4% redditi. Il problema è la dinamica del reddito: le spese aumentano ma i redditi non crescono proporzionalmente. Dal 2013 al 2018, mentre le spese in media sono cresciute del 4,4%, il reddito è salito solo del 6,4%. La situazione difficile è soprattutto quella dei redditi medio-bassi: gli impegati, per intenderci hanno buste paga che in questi ultimi cinque anni, dal 2013 al 2018, sono cresciute del 2%, mentre le spese sono aumentate dell’11%, e gli operai hanno visto aumentare il salaro del 6% dal 2013, con le spese che però sono cresciute del 9%.

I costi crescono in relazione al reddito disponibile. La prima cosa che emerge dal report di Federconsumatori è proprio che i costi differiscono fortemente in relazione al reddito disponibile. Le famiglie con reddito netto annuo che oltrepassa i 70 mila euro, per mantenere un figlio fino a 18 anni, vedono crescere le spese che arrivano a toccare 288.600 euro mentre una una famiglia bi-genitore con reddito netto di 34 mila euro l'anno, deve spendere in media 173.560 euro se vuole crescere il figlio fino alla maggiore età. Una famiglia con un reddito netto annuo di 22.500 euro deve spendere 117.400 euro. Troppo, in relazione a quanto incassato.

Viafora, Federconsumatori: “Sempre più urgenti politiche a sostegno delle famiglie”. La conseguenza di questa asincronia tra entrate e uscite è l’aumento delle diseguaglianze. E, secondo Federconsumatori, è anche la prova che avere dei figli oggi, non solo comporta grande responsabilità ma richiede un impegno finanziario che non è alla portata di tutte le famiglie. Per questo la federazione chiede a gran voce l'assunzione di misure ormai considerate “necessarie e indispensabili” come gli assegni familiari (unici o meno), i buoni, gli asili nido. “È sempre più urgente l’avvio di politiche a sostegno di famiglie e natalità”, sostiene Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori.

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