Spesa più cara per le famiglie italiane

Spesa più cara per le famiglie italiane

In rialzo del 2,3% i prezzi dei beni alimentari

Pubblicato il 17 luglio 2020

Continuano a crescere i prezzi al consumo dei beni, soprattutto di quelli alimentari. A giugno è volato il carrello della spesa, con un aggravio per le famiglie stimato dall'Istat in un +0,1% su base mensile e un calo dello 0,2% su base annua, come a maggio. A causare, per il secondo mese consecutivo, l’inflazione negativa è il crollo dei prezzi dei beni energetici, scesi del 12,1% in media. Le preoccupazioni salgono, insieme al budget per la spesa, e gli italiani si chiedono se non dovranno ricorrere ai prestiti personali per mangiare.

Aumentano i prezzi al consumo. Continuano a crescere i prezzi al consumo di beni alimentari, in rialzo del 2,3%, con un’accelerazione maggiore per gli alimentari non lavorati, passati dal +3,7% di maggio al +4,1% di giugno: in rallentamento lieve i prezzi degli alimentari lavorati, che vanno dal +1,7% di maggio al +1,2% di giugno. Secondo il Codacons, un carrello della spesa in rialzo, complessivamente, del 2,1% si traduce in un maggiore esborso da 189 euro negli acquisti quotidiani, su base annua: quel che è peggio, è che a incidere sulle tasche delle famiglie è soprattutto la voce alimentari, una delle più importanti, col suo +2,3%.

172 euro in più solo per mangiare. “Tradotto in soldoni questo significa che, per mangiare, una famiglia con due figli deve spendere 172 euro in più rispetto all'anno scorso”, spiegano dal Codacons. Il dato sulla deflazione, inoltre, non deve trarre in inganno, dice l'associazione dei consumatori. “Con la ripresa delle attività commerciali, infatti, i consumatori fanno i conti con alcuni rincari sui prodotti di maggior consumo e su quelli acquistati più di più frequente, quelli che, cioè, incidono di più sui bilanci familiari”, sottolinea Carlo Rienzi, presidente del Codacons.

Quali sono le città più care? In base ai dati sull’inflazione, l'unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle regioni e dei capoluoghi con più di 150 mila abitanti dove i rincari sono maggiori. Dai risultati appare che Bolzano, Perugia e Napoli sono le città nelle quali costa di più fare la spesa. In termini di rincari, Bolzano è in testa tra le città con la maggior spesa aggiuntiva: si parla, per una famiglia media di 223 euro in più. Seconda è Perugia: qui il rialzo dei prezzi dello 0,7% impatta sulla spesa per 167 euro. Terzo posto per Napoli, dove la spesa supplementare è pari a 153 euro.

Trentino, Umbria e Campania le regioni più care. La classifica delle regioni più costose mette ai primi tre posti, con un’inflazione a +0,5%, il Trentino-Alto Adige, l'Umbria e la Campania. Svetta il Trentino-Alto Adige che registra un rialzo da a 135 euro su base annua per una famiglia media. Seconda è l'Umbria, nella quale l’incremento dei prezzi dello 0,5% porta a un’impennata del costo della vita da 117 euro. Terza posizione per la Campania, con un rincaro annuo di 100 euro per famiglia tipo.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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