Secondo Crif i prestiti aumentano

Il buon inizio dei prestiti personali

Crescono le richieste di prestito, diminuiscono gli importi

Pubblicato il 17 febbraio 2017

Questo è un inizio d'anno decisamente positivo per i prestiti personali e i prestiti in genere. Ai dati diffusi dall’Abi, l'Associazione delle banche, si aggiungono quelli, altrettanto lieti, delle ultime rilevazioni Crif, la Centrale dei rischi finanziari. A dicembre scorso, infatti, le richieste di nuovi prestiti, tra personali e finalizzati, ha registrato un +8,1% rispetto al dicembre 2015. In questo modo, sui dodici mesi, i prestiti chiudono il 2016 con un +7,4% rispetto al 2015 che era andato già bene mettendo a segno un altro rialzo, +5,9% sul 2014,  e confermando la ripresa del credito alle famiglie.

Prestiti personali +6,2%. Secondo il barometro Crif, i prestiti finalizzati per l’acquisto di beni e servizi (come auto, moto, arredamento, viaggi) nel 2016 hanno messo a segno un +8,2% rispetto al 2015, trascinandosi dietro un po' tutto il comparto prestiti. A loro volta, i prestiti personali - quelli che mediamente prevedono importi più elevati e durate più lunghe rispetto ai finalizzati - hanno fatto registrare un rialzo del 6,2%.

Importi da 8 mila euro, meno che nel 2008. In generale, l’importo medio dei prestiti, nel 2016 ha toccato gli 8.417 euro, il 5,3% in più rispetto al 2015: più in dettaglio, la richiesta per i finalizzati è di 4.639 euro mentre per i prestiti personali si attesta su 10.750 euro. Tutte cifre consistenti ma ancora lontane dai 9.498 euro che venivano chiesti nel 2008, quando la crisi non mordeva ancora così forte: oggi, rispetto ad allora, si chiede il 14% in meno come cifra da utilizzare per i prestiti personali e il il 29,7% in meno per i finalizzati.

Durata da 60 mesi per i prestiti personali. Nell'arco degli anni, secondo il barometro Crif, sono cambiate anche le abitudini degli italiani in tema di durata dei piani di rimborso. Oggi il 22,5% dei clienti preferisce prestiti con durata superiore ai 5 anni, mentre il 19,4% sceglie la durata inferiore ai 12 mesi, taglio molto apprezzato da chi vuole un prestito finalizzato (il 36,4%). Chi, invece opta per un prestito personale, in genere, ossia nel 37,1% dei casi, sceglie la durata oltre i 60 mesi.

La sfida degli istituti di credito. Risultati così confortanti sono il frutto del miglioramento delle condizioni congiunturali e dei tassi d'interesse bassi applicati ai prestiti: una miscela che sta incentivando le famiglie a rivolgersi alle banche per soddisfare i progetti di spesa, anche se resta parecchia strada da fare per colmare il divario della domanda rispetto al biennio 2009-2010. Per le banche, la sfida dei prossimi mesi, secondo Simone Capecchi, executive director di Crif, sarà continuare a sostenere i consumi all'interno di un mercato sempre più complesso, con una clientela ogni giorno più evoluta. La soluzione, sostiene Capecchi, potrebbe essere avere processi più agili di accesso al credito e prodotti di credito più flessibili.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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