Ripresa sì, ma al rallentatore
16 gen 2018 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

I numeri di CGIA Mestre
Appena partita e già ferma ai box. La “macchina” della ripresa economica, che nel 2017 aveva permesso al nostro Paese di mettere a segno una crescita dell’1,5 per cento circa, rischia già di rallentare.
Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, le ultime stime elaborate dalla Commissione europea per il 2018 non lasciano spazi a dubbi: il PIL reale dell’Italia aumenterà ma solo dell’1,3 per cento. Se si confronta tale dato con quello degli altri 27 paesi della Ue, emerge infatti tutta la fatica del nostro nel lasciarsi definitivamente alle spalle la crisi economica.
La Grecia, storicamente considerata il fanalino di coda europeo, quest’anno dovrebbe registrare un incremento della ricchezza del 2,5 per cento, mentre la Francia potrebbe riportare l’1,7 per cento, la Germania il 2,1 per cento e la Spagna il 2,5 per cento.
Tra i dati più preoccupanti per il nostro Paese vi è quello relativo all’andamento dei consumi, sia delle famiglie, sia della Pubblica Amministrazione la cui somma rappresenta l’80 per cento circa del nostro reddito nazionale totale: gli incrementi, rispettivamente pari all’1,1% per le prime e allo 0,3% per la seconda, saranno i più bassi di tutta la UE.
La CGIA, inoltre, sottolinea come il ritorno ai valori precedenti alla crisi sia ancora un traguardo lontano: il livello di crescita raggiunto nel 2017 è lo stesso registrato nel 2003 e per recuperare la situazione precedente alla crisi (2007) occorrerà attendere 2022-23 secondo le stime della società di ricerca Prometeia.
Ma il tasto dolente sembra essere ancora la domanda interna al nostro Paese: mentre le esportazioni, guidate dalla domanda all’estero, sono tornate al livello pre crisi già nel 2014, i consumi interni delle famiglie, sostenuti anche dal ricorso a prestiti personali e finalizzati, e gli investimenti (pubblici e privati) dovrebbero tornare a livelli precedenti rispettivamente solo nel 2019-20 e nel 2030.
Come sempre, però, in Italia la crescita non sarà omogenea: a livello regionale, secondo le stime, nel 2018 a trainare la crescita del Pil sarà il Veneto con l’1,6 per cento, seguito dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia (1,5 per cento).
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