Prestiti, boccata d'aria sulla sospensione delle rate

Sospensione delle rate: si può fare

Prestiti, boccata d'aria sulla sospensione delle rate

Pubblicato il 10 giugno 2015

Uno degli strumenti maggiormente cari e utilizzati dagli italiani per acquistare beni, e cioè il prestito personale, si è trasformato da qualche anno da delizia in croce. Molte, troppe volte, per colpa della crisi, si è presentata la necessità di sospendere il pagamento delle rate di restituzione del prestito. Per svariati motivi può succedere che un cliente si venga a trovare improvvisamente in difficoltà economica: in questi casi la sospensione del prestito è una scelta conveniente per riuscire a superare il momento di disagio.

Il ruolo delle banche. Molte banche stanno cercando soluzioni per venire incontro a problemi di questo tipo. Sulla base di un accordo tra il ministero dell'economia, l'Abi, l'Associazione bancaria italiana e tutte le altre associazioni facenti parte dell'osservatorio banche-imprese, alcune soluzioni sono già state trovate per quanto riguarda le imprese che godono della possibilità di sospendere le rate dei prestiti e del mutuo, prolungando il piano di ammortamento. Partendo da questo provvedimento l'Abi, nel 2010, ha elaborato un piano di rimborso, pensato apposta per le famiglie, prevedendo per i nuclei famigliari disagiati la sospensione del rimborso di prestiti e mutui per un anno in casi prestabiliti: in caso, cioè di perdita del posto di lavoro, se il contrato è dipendente a tempo indeterminato o in caso di fine contratto di lavoro dipendente se a tempo determinato, parasubordinato o assimilato; in caso di cessazione dall'attività di lavoro autonomo; in caso di morte di un componente del nucleo famigliare, se questi percepisce il reddito che sia di sostegno alla famiglia e in caso in cui il lavoratore entri in cassa integrazione.

La nuova sospensione triennale. A questi primi interventi ora se ne aggiunge un altro, in via di approvazione. Un emendamento alla legge di stabilità 2015 proposto dal Movimento 5 Stelle, già approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, potrebbe cambiare le cose. Il provvedimento prevede che venga sospeso il pagamento della quota capitale delle rate dei prestiti alle famiglie (e alle imprese) che ne facciano richiesta. Attenzione bene, in questo caso viene sospesa solo la quota capitale: gli interessi a favore dell'istituto che eroga il mutuo, però, continuerebbero a essere pagati. Il periodo di sospensione delle rate comprende il triennio che va dal 2015 al 2017: trascorso questo lasso di tempo il beneficiario della sospensione sarà tenuto a riprendere il pagamento delle rate complete, fino all'estinzione definitiva del prestito. In caso di sospensione, da un lato, il costo complessivo del mutuo lieviterebbe ma, dall'altro lato, il debitore in difficoltà potrebbe alleggerire il peso del debito durante il corso di tre anni, nei quali può accantonare qualche somma come risparmio in modo da rimborsare il resto del prestito contratto.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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