Nuove forme di finanziamento più veloci e "vicine"

I prestiti a chilometro zero

Dopo frutta e verdura, arriva il prestito a km zero

Pubblicato il 26 maggio 2016

Vicino è bello: dopo la frutta e la verdura, è ora in arrivo il prestito a km zero. Ma mentre nel primo caso a essere abbattute sono le distanze tra coltivatori e consumatori, nel caso dei finanziamenti a crollare potrebbe essere invece la burocrazia e il muro di incomprensioni tra il sistema bancario tradizionale e le piccole imprese.
Negli ultimi cinque anni secondo la Cna, Confederazione Nazionale dell'Artigianato, il credito alle Pmi si è infatti ridotto di 112 miliardi di euro. Per ridare ossigeno alle economia, secondo la Confederazione occorre quindi cercare soluzioni alternative in grado di favorire l’accesso ai prestiti non solo delle piccole imprese spesse costituite da un solo artigiano ma anche delle medie imprese italiane, ormai a corto di liquidità.
Una delle strade suggerite dalla Cna  è quella della regolamentazione dei cosiddetti prestiti a km zero, forme particolare di prestiti personali che restano tradizionalmente confinate nell’ambito della cerchia di conoscenze e delle amicizie di chi li richiede. Con questo termine si intendono inoltre tutti quei sistemi di sostegno alle imprese attuati tramite canali informali (tra cui anche i prestiti da parenti, soci, fornitori e collaboratori). 
Secondo la confederazione infatti tali prestiti sarebbero cresciuti molto durante la crisi, diventando un pilastro, anche se invisibile, per l’economia.
La proposta della Confederazione degli Artigiani prevede di sbloccare, prima dal punto di vista normativo e poi mediante incentivi, gli strumenti finanziari finalizzati al sostegno del patrimonio delle imprese. In pratica per la Cna occorre sia ridurre l'imposta sui redditi derivanti dal finanziamento del capitale di rischio, sia  premiare chi investe nella propria impresa personale, allineando l'aliquota dei redditi lasciati in azienda a quelle delle società di capitali.
Ma le proposte della Cna, ben dodici in totale, non intendono sostituire in toto l’attuale sistema di accesso al credito: tra i suggerimenti della confederazione vi è anche quello di creare un modello di banca digitale, accessibile 24 ore su 24 anche da smartphone e tablet, che consenta agli imprenditori di trovare capitali per la propria attività in maniera decisamente più semplice e veloce. 
 

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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