L'Italia tra risparmio e povertà

L'Italia tra risparmio e povertà

Sempre di più le famiglie italiane in difficoltà

Pubblicato il 22 ottobre 2021

Risparmio e povertà. È questo il binomio che sta crescendo da due anni a questa parte in Italia. La pandemia ha allargato le disuguaglianze scavando un solco fra chi ha mantenuto il reddito destinando a risparmio quanto non poteva essere dirottato verso i consumi e chi ha visto peggiorare la sua situazione economica attingendo ai risparmi e chiedendo prestiti pur di andare avanti.

La situazione è stata passata ai raggi ics durante la 97 edizione della Giornata mondiale del risparmio organizzata, come ogni anno dall’Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio. Il tema di quest’anno è stato, appunto, Risparmio privato e risorse europee per la ripartenza del Paese.

L'intervento del presidente di Acri

Il punto della situazione è stato fatto dal presidente di Acri, Francesco Profumo, secondo cui le risorse accantonate dagli italiani sui conti correnti, quelle che avevano continuato a crescere negli ultimi dieci anni, sono aumentate ancora nei mesi della pandemia e adesso sfiorano 1.800 miliardi di euro.

Le chiusure forzate del 2020-2021 e il clima d'incertezza causato dalla pandemia - spiega Profumo - hanno contratto i consumi e i risparmi sono cresciuti a una velocità mai vista prima”.

“La campagna vaccinale pianificata con successo accompagna la ripartenza del Paese - dice Profumo - Il riavvio delle attività e le riaperture dei luoghi di svago e aggregazione contribuisce a diffondere un clima di crescente fiducia: questo è il prerequisito indispensabile per sbloccare i risparmi e riavviare gli investimenti. Ritengo – aggiunge Profumo - che la pandemia abbia solo svelato un'Italia lacerata da profonde disuguaglianze economiche, sociali e territoriali, e abbia contribuito ad allargare ulteriormente i divari esistenti”.

Famiglie in difficoltà

Il cahier de doleance del presidente di Acri deriva direttamente dai numeri che fotografano lo stato della povertà in Italia: sono due milioni le famiglie in povertà assoluta, ossia il 7,7% del totale delle famiglie italiane, valore più alto dal 2005. In questo momento, in Italia ci sono oltre 5,6 milioni di poveri e i “nuovi poveri”, cioè quelli per la prima volta hanno chiesto aiuto, sono oltre 450 mila.

“Questo significa che l’accumulazione dei risparmi ha interessato soltanto una parte, numericamente consistente, degli italiani – spiega ancora Profumo – I risparmi, insomma, riguardano coloro che hanno un lavoro dipendente a tempo indeterminato in aziende medio-grandi, oppure coloro che lavorano nel pubblico o che sono pensionati".

"Per tutte queste persone - sottolinea Profumo - la contrazione dei consumi si è tradotta nella crescita del risparmio. Al contrario, i lavoratori precari, gli autonomi, i commercianti e i cittadini in difficili condizioni economiche, hanno dovuto ricorrere, in questi mesi, ai risparmi accumulati in precedenza”.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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