Indagine Ipsos sul risparmio

Risparmio: italiani più formiche che cicale

Aumenta il numero di chi riesce a risparmiare

Pubblicato il 1 novembre 2016

Nonostante più di un quarto delle famiglie italiane continui a percepire sulla propria pelle gli effetti della crisi, aumenta leggermente la loro di capacità di risparmio. Lo afferma l’indagine “Gli italiani e il risparmio” condotta da Ipsos per conto dell’Acri, l’associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio.
Per il quarto anno consecutivo cresce infatti di tre punti percentuali la quota di Italiani che dichiara di essere stata in grado di risparmiare negli ultimi dodici mesi: passano dal 37% del 2015 al 40% attuale, il dato più alto dal 2003. Grazie forse ad alcuni accorgimenti per arrivare a fine mese, tra cui il ricorso a sconti e promozioni al supermercato, l’utilizzo di prestiti personali o finalizzati per gli acquisti più importanti, e una maggiore attenzione agli sprechi, si è ridotta di pari passo la percentuale di chi dichiara di consumare tutto il reddito disponibile (passa dal 41% del 2015 al 34% di quest’anno).
Solo un terzo degli italiani (32%, come nel 2015) purtroppo dice di aver mantenuto con facilità il proprio tenore di vita. La maggior parte degli Italiani invece sembra arrancare a fine mese: si conferma stabile il numero di famiglie che dichiarano di avere sperimentato qualche difficoltà nel mantenere il tenore di vita (sono il 44% contro il 45% nel 2015) e il numero di quelle che segnalano serie difficoltà (pari al 18% come nel 2015).
Aumenta anche se in misura risicata la percentuale di chi è riuscito a migliorare il proprio tenore di vita:  sono il 6% contro il 5% nel 2015, il 4% nel 2014 e il 2% nel 2013. 
Le famiglie colpite direttamente dalla crisi sono infatti molte, più di 1 su 4 (il 28%, contro il  25% del 2015, il 27% del 2014, il 30% del 2013). Il numero dei soddisfatti rispetto alla propria situazione economica supera quello degli insoddisfatti, ma solo di poco (il 51% contro il 49%) e in calo rispetto al 55% del 2015.
La crisi, inoltre, si conferma ancora come una preoccupazione costante e un fattore con cui fare i conti per programmare il futuro: l’86% la percepisce come grave e ritiene che durerà ancora per anni. La metà delle famiglie si aspetta di tornare ai livelli pre-crisi soltanto dopo il 2021. 
Persino la fiducia nell’andamento dell’economia mondiale nel suo complesso si riduce: gli ottimisti sono solo il 27% contro il 24% di pessimisti. Per quanto riguarda l’Italia, poi, oggi poco più di 1 italiano su 4 è fiducioso sul futuro (il 28%), mentre gli sfiduciati sono il 40%.
In questa situazione, il numero di Italiani propensi al risparmio rimane estremamente elevato un po’ per scelta un po’ per necessità: sono l’88% contro il 90% dello scorso anno. Ma che cosa significa risparmiare per gli italiani? Per il 63% risparmio significa attenzione alle spese superflue ed evitare gli sprechi; solo per il 10% vuol dire guadagnare più di ciò che si riesce a spendere. 

 
 

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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