Ecco quanto è costata l’inflazione negli ultimi due anni

Ecco quanto è costata l’inflazione negli ultimi due anni

Rincari medi del 18,5% per ogni famiglia

Pubblicato il 23 febbraio 2024

A causa dell’inflazione, che ha iniziato a galoppare poco più di due anni fa e solo adesso inizia a rallentare, tra il 2021 e il 2023 le famiglie hanno subito rincari medi del 18,5%. Tradotto in denaro: 4.039 euro in più. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia.

La spesa media mensile

La spesa annuale delle famiglie nel 2021 ammontava a 21.873 euro. Nel 2023 è salita a 25.913 euro. Per capire quale sia stato l’impatto, spalmare la cifra su base mensile rende di più l’idea: sono ben 337 euro in più ogni 30 giorni.

Si tratta di un esborso non dovuto a una crescita reale dei consumi (che potrebbe essere una buona notizia) ma alla necessità di coprire spese ordinarie. In sostanza: si è speso molto di più per comprare le stesse cose (o meno), costringendo chi ne ha avuto la possibilità a sottoscrivere piccoli prestiti per mantenere il proprio tenore di vita.    

Chi ha pagato di più

I rincari più importanti, spiega l’Ufficio studi, hanno interessato i biglietti aerei, le bollette di luce e gas e i prodotti alimentari. “Una stangata che, ovviamente, ha penalizzato soprattutto le famiglie più fragili economicamente”. L’aumento generalizzato dei prezzi, infatti, ha provocato una perdita di potere d’acquisto che non si vedeva da 25 anni.

Una situazione che ha penalizzato anche le piccole attività commerciali. Se in questi ultimi due anni le vendite della grande distribuzione hanno tenuto, quelle delle botteghe artigiane e dei negozi di vicinato sono cresciute di poco in termini nominali, ma la contrazione in termini reali viene definita “preoccupante”.

“Il risultato - continua la Cgia - è sotto gli occhi di tutti: nei centri storici, ma anche nelle periferie, il numero delle insegne rimosse e delle vetrine con le saracinesche perennemente abbassate sono in costante aumento”.

Le previsioni per il 2024

Per fortuna, anche l’Ufficio studi ipotizza che il peggio sia alle spalle. “Nel 2024 l’inflazione dovrebbe rallentare e registrare una crescita media inferiore al 2%”. Non mancano però le incognite. Il caro vita potrebbe subire nuove fiammate “nel caso in cui le situazioni di crisi in Medioriente e in Ucraina dovessero precipitare ulteriormente”.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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