Bonus per la casa: cosa cambia e perché il credito è più difficile

Bonus per la casa: cosa cambia e perché il credito è difficile

Ecco le nuove regole previste per l'anno in corso

Pubblicato il 8 febbraio 2022

Con la legge di Bilancio, sono stati rinnovati per l'anno in corso tutti i bonus in vigore nel 2021. Alcuni, però, sono stati ritoccati con nuove regole e nuovi vincoli.

Cosa cambia per bonus facciate e arredamenti

Si abbassa da 16 mila e 10 mila il tetto del bonus arredi, con un'ulteriore riduzione a 5 mila euro nei prossimi due anni. Il bonus facciate è stato prorogato solo per il 2022, oltretutto con un beneficio ridotto dal 90% al 60%.

Le nuove circostanze, meno favorevoli, hanno accelerato la cessione del credito a dicembre, in modo da usufruire delle regole 2021.

Cosa cambia per il superbonus

Anche il superbonus al 110% è stato prorogato, questa volta senza ritocchi alla platea potenziale, ai tetti di spesa e alla percentuale delle agevolazioni. Ma ci sono comunque delle novità importanti, che potrebbero rendere l'accesso al credito più complicato.

Il decreto anti-frodi rende infatti necessario un visto di conformità per appurare se ci sia congruità tra i lavori previsti e l'ammontare delle spese dichiarate. Una verifica necessaria per evitare di concedere agevolazioni a chi non ne avrebbe diritto e per arginare le cessioni di credito fittizie.

Si tratta di una novità che riguarda soprattutto il superbonus, perché per le altre agevolazioni subentra solo in caso di cessione del credito e solo per somme oltre i 10 mila euro.

Perché il credito è più difficile

Il nuovo decreto ristori ha inoltre introdotto un'altra modifica, in vigore dal 7 febbraio: i crediti fiscali sono cedibili una sola volta. Anche quelli già ceduti, potranno essere trasferiti ancora una volta, pena l'annullamento dei benefici.

La combinazione di maggiori controlli e minori possibilità di cedere il credito potrebbe avere un doppio effetto. Il primo, diretto, è quello sui broker specializzati, che fanno da intermediari nella cessione dei crediti. Il secondo è indiretto: le banche potrebbero essere più caute, chiedendo più dati e maggiori garanzie ai cittadini che volessero usufruire del superbonus.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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