Bene l’andamento dei prestiti personali e della cessione del quinto

Crescono i prestiti personali e la cessione del quinto

I dati Eurostat confermano la crescita del settore del credito al consumo

Pubblicato il 6 maggio 2019

Gli italiani si rivelano molto attenti alle loro finanze, ma non sono più visti come un popolo di grandi risparmiatori. A mettere in luce questa dinamica ci hanno pensato le rilevazioni condotte dall’Eurostat degli ultimi anni, che evidenziano come sia almeno dal 2015 che in termini di rapportarto tra reddito disponibile e risparmio i nostri connazionali viaggino tra l’11% e il 12%, cifra che si posiziona al di sotto della media dell’intera area europea. 

A bilanciare questa tendenza ci pensano comunque le richieste di credito al consumo: le famiglie non hanno arrestato il loro desiderio di fare progetti e di portare a termine piccole o grandi spese e, se non dispongono di un budget ad hoc, lo fanno attraverso la richiesta di un prestito personale a una finanziaria o a un istituto di credito.

Sempre secondo quanto evidenziato dalle serie dell’Eurostat, a partire dal 2015 si è assistito ad una vera e propria ripresa delle richieste di finanziamento, che si è andata a fare via via più forte nel corso degli anni successivi, per arrivare a toccare alla fine del 2018 i 125 miliardi, quota che corrisponde a quasi un quarto del totale dei crediti alle famiglie. 

In questo contesto sono principalmente i prestiti personali ad essere richiesti dai nostri connazionali (60 miliardi circa), seguiti dai prestiti finalizzati (35 miliardi circa) e dalla cessione del quinto (quasi 20 miliardi); ed è proprio quest’ultima tipologia di prodotto ad essersi rivelata negli ultimi tempi forte e solida, dato un numero sempre più alto di preferenze tra gli italiani. Uno dei motivi del successo di questa soluzione riguarda il suo funzionamento semplice e pratico, che lo rendono un prodotto di credito di facile gestione.

Entrando maggiormente nel dettaglio, oggi la cessione del quinto è una soluzione particolarmente diffusa soprattutto tra i pensionati che nel 2018 hanno rappresentato il 49% contro il 18% costituito da dipendenti privati. Questa tipologia di credito è nata negli anni 50 e necessariamente, oggi, si trova a dover fare i conti con un cambio di società. L’Ivass, per esempio, lo scorso marzo ha dato nuove indicazioni a finanziarie e banche per aumentare la trasparenza nei contratti, in modo da far avvicinare sempre di più i clienti al prodotto. 
 

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Il profilo dell'autore

Francesca Lauritano, dopo una formazione iniziale di stampo umanistico ha deciso di indirizzare i suoi studi nel campo della comunicazione e del marketing attraverso un Master in Comunicazione d'Impresa.

Un percorso lavorativo variegato e trasversale: da archeologa a community manager, attualmente si sta occupando di ufficio stampa e media relations. Parallelamente sta approfondendo i suoi interessi per ciò che riguarda la comunicazione sul web e sui social.

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