Prestiti più convenienti e trasparenti

In Italia le condizioni di finanziamento restano distese: ce lo dice la Banca d’Italia nel suo primo bollettino economico trimestrale del 2020, nel quale le banche interpellate “segnalano un allentamento dei criteri di concessione dei prestiti”, con un costo per le famiglie calato in maniera significativa. Ciò trova riscontro nelle interviste alle banche italiane effettuate a settembre nell’ambito dell’indagine sul credito bancario nell’area euro (la Bank Lending Survey): gli istituti hanno segnalato di avere, nel terzo trimestre, leggermente allentato i criteri di offerta sui prestiti, principalmente per la maggiore pressione concorrenziale fra gli intermediari. In occasione della rilevazione alle banche è stato anche chiesto di valutare l’impatto di alcune misure adottate a settembre dal consiglio direttivo della Bce: ebbene, per il semestre in corso gli intermediari si aspettano che la ripresa degli acquisti netti di attività da parte della Bce abbia effetti positivi sulle loro condizioni di bilancio e contribuisca ad allentare termini e condizioni dei prestiti offerti alla clientela (oltre ad ampliarne i volumi).

Non solo: anche il tasso negativo sui depositi presso la Bce dovrebbe continuare a favorire il calo del costo del credito bancario e a sostenere i volumi erogati. Ma le novità di Bankitalia non si limitano al bollettino: pubblicati infatti gli aggiornamenti delle guide pratiche “in parole semplici” sulla Centrale dei rischi, sul mutuo e sul credito ai consumatori. Le guide della Banca d’Italia, lo ricordiamo, spiegano in modo semplice e chiaro le caratteristiche dei servizi bancari e finanziari più diffusi fra il pubblico. Ma sono anche uno strumento di trasparenza, considerando che gli intermediari sono tenuti a pubblicarle sul loro sito in conformità con i modelli resi disponibili da Bankitalia. Non solo: i fogli informativi di ogni prodotto devono rinviare alla relativa guida. Ma veniamo ai contenuti: la guida aggiornata sul credito ai consumatori ci ricorda innanzitutto come un finanziamento che rientra nella categoria possa andare da 200 a 75.000 euro ed essere concesso da una banca o da una finanziaria autorizzata, anche tramite i fornitori di beni o servizi.

Ne abbiamo parlato tante volte, ma l’occasione è propizia per un rapidissimo ripasso anche sulla Centrale rischi. Trattasi di un archivio gestito dalla Banca d’Italia, che in Italia coesiste con i Sistemi di informazione creditizia, o Sic, tenuti da società come Crif Eurisc, Cerved, Experian, CTC e Assilea. Su questi Bankitalia non ha supervisione: si regolano da sé, con il supporto del codice di condotta approvato a settembre dal Garante per la protezione dei dati personali (link: https://www.prestiti.it/credito-consumi/prestiti-i-sic-voltano-pagina). Tanto la Centrale rischi quanto i Sic registrano l’intera storia dei debitori, con le note positive e negative, o semplicemente con informazioni di servizio. Chi userà questi dati? Le banche e le finanziarie alle quali andremo a chiedere un finanziamento, per valutare il nostro merito di credito. È infine possibile utilizzare il canale digitale – attraverso la piattaforma “servizi online” di Bankitalia – per accedere ai dati della Centrale rischi in modo gratuito, veloce e sicuro e presentare online un esposto in caso di problemi con un intermediario.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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