Prestiti, inizio d’anno col botto

Primo trimestre dell’anno col botto per i prestiti personali e per quelli finalizzati: lo riferisce Crif a valle dell’analisi dei dati di Eurisc, il suo sistema di informazioni creditizie. Nei primi tre mesi del 2019 le richieste delle famiglie italiane hanno registrato un aumento del +11,5% in confronto allo stesso periodo del 2018.

Nel solo mese di marzo, poi, il numero di domande è stato il più alto in termini assoluti dal 2012 a oggi. A fare da traino sono stati i prestiti finalizzati, con un +13,8%. Ma anche i prestiti personali non se la sono cavata male, anzi: +8,8%. Un avvio d’anno all’insegna delle variazioni percentuali positive: basti pensare che l’importo medio richiesto è salito del +1,8% rispetto al primo trimestre del 2018. In denaro sonante, ciò equivale a 9.925 euro per l’aggregato prestiti personali più prestiti finalizzati.

A marzo, poi, l’importo medio ha sfiorato i 10.000 euro. Distinguendo tra prestiti personali e finalizzati, si ha che per i primi l’ammontare medio è stato di 13.052 euro, in calo del 3,5%, mentre per i secondi si è attestato a 7.202 euro, con un +8,5% in confronto al marzo 2018. Soprattutto, nel primo trimestre di quest’anno le richieste di prestiti sopra i 10 mila euro sono salite dello 0,6%, mentre quelle per finanziamenti sotto i 5.000 euro sono scese (-0,8%), anche se nel complesso questa fascia è ancora la prima rispetto alle altre, accentrando su di sé il 42% delle preferenze degli italiani.

Ciò vale soprattutto per i prestiti finalizzati, dove prevalgono le linee di credito per l’acquisto di beni e servizi dal valore più contenuto (il 56,8% delle richieste ha riguardato importi sotto i 5.000 euro), pur con un incremento nel periodo di osservazione del 3,1% per i prestiti over 10 mila. Discorso diverso per i prestiti personali, dove è la classe tra i 10.001 e i 20.000 euro quella in cui è confluito il più alto numero di richieste con il 29,1% del totale, per quanto in calo dello 0,9% dal medesimo periodo del 2018. Ok, ma a fronte di quale durata?

A quanto risulta, in questo primo trimestre i piani di rientro sopra i cinque anni sono quelli andati per la maggiore, con il 28,2% del totale, in aumento dell’1,1% dallo stesso trimestre 2018. Nuova contrazione invece per le soluzioni sotto i 12 mesi, che si attestano al 14,5%. Nello specifico, i prestiti finalizzati “preferiscono” durate inferiori ai 12 mesi, mentre i prestiti personali si stanno sintonizzando su piani di rimborso più lunghi.

Per finire, la distribuzione delle richieste in relazione all’età di chi le presenta. Secondo l’ultimo aggiornamento del Barometro Crif, nel primo trimestre dell’anno in corso la fascia anagrafica che va dai 45 ai 54 anni si è imposta come quella maggioritaria: essa, infatti, rappresenta una quota del 25,3% del totale, seguita da quella tra i 35 e i 44 anni, che copre il 22,5% del totale. Le domande delle due fasce d’età sotto i 35 anni hanno costituito il 22,7% del dato complessivo.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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