Fotografia Bankitalia sul credito

Una situazione finanziaria nel complesso solida, quella delle famiglie del nostro Paese, secondo il più recente Rapporto sulla stabilità finanziaria, il primo per l’anno 2024, pubblicato dalla Banca d’Italia. Si tratta di un documento che fa il punto sugli scenari di stabilità dell’Italia, includendo nel quadro anche lo stato di salute complessivo delle famiglie italiane, inclusi i loro debiti.

Potere d’acquisto e tasso di risparmio delle famiglie italiane

Nel semestre che si è concluso a dicembre hanno registrato un incremento sia il potere d’acquisto che il tasso di risparmio, che però non hanno ancora recuperato i livelli del periodo precedente alla pandemia di Covid-19.

Secondo le ultime rilevazioni della Consumer expectations survey (Ces), l’indagine condotta dalla Banca centrale europea, la quota delle famiglie che prevede di risparmiare nell’arco dei prossimi 12 mesi è cresciuta, anche se non di tantissimo. Ma è scesa la quota dei nuclei di fascia d’età più giovane, per i quali le aspettative sulla situazione finanziaria si sono fatte un po’ meno rosee.

I prestiti e il rapporto tra debiti finanziari e reddito disponibile

Concentrando il focus sul credito, abbiamo che nel corso dell’anno passato il rialzo dei prestiti alle famiglie da parte di banche e società finanziarie si è gradualmente attenuato, fino ad azzerarsi. “Con riferimento ai dati più recenti”, si legge nel Rapporto, “a febbraio del 2024 il credito bancario si è ridotto dello 0,5%”.

Ed è ulteriormente calato il rapporto tra debiti finanziari e reddito disponibile, al 58,6%, il minimo dal giugno del 2009: un dato che conferma la particolare situazione di prudenza delle famiglie del nostro Paese rispetto alla media dell’area euro, dove nel terzo trimestre dell’anno scorso lo stesso dato si attestava all’89,1%.

Credito al consumo: quali segnali dalle famiglie italiane?

Ma il credito al consumo, in particolare, ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto alla fine del 2023, con un tasso pari al +5,6%: la sua incidenza sul reddito disponibile ammonta al 12,5%, un valore più alto rispetto alla media dell’eurozona, dove invece siamo al 9% (anche questo dato si riferisce al terzo trimestre dell’anno passato).

Quanto al dettaglio dei prestiti, emerge che:

  • “i prestiti finalizzati hanno contribuito in misura maggiore alla dinamica positiva, riflettendo soprattutto l’incremento degli importi medi dei finanziamenti per l’acquisto di veicoli”;
  • “la componente non finalizzata ha invece rallentato”, eccezion fatta per le carte di credito a rimborso rateale (carte revolving) che hanno avuto una crescita dopo circa un quinquennio di contrazione.

 Quanto costano i prestiti? Le indicazioni di Bankitalia

Il costo complessivo dei nuovi prestiti, espresso dal Tasso annuo effettivo globale (Taeg), è stato protagonista di un incremento e si è attestato al 10,6% a febbraio, oltre la media dell’area euro (8,6%).

Rimane nel complesso buona la qualità del credito alle famiglie. “Il tasso di ingresso in default dei prestiti era pari allo 0,9% a dicembre scorso, dallo 0,8% del secondo trimestre del 2023”. Stabile in particolare il tasso di deterioramento del credito al consumo, al 2,4%. E più contenuto per i prestiti finalizzati: 1,3%, rispetto al 3% dei non finalizzati.

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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