Prestiti, i dati sulle frodi in Italia

Neanche a farlo apposta, sulla scia dei nostri ultimi post all’inizio di agosto è uscita la 26esima edizione dell’Osservatorio Crif-Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie. Ci siamo presi qualche giorno di tempo per leggerla e adesso siamo pronti a fare il punto sui dati più significativi. Cominciano con il dire che i casi rilevati nel 2017, anno al quale si riferisce lo studio, hanno superato la soglia dei 26.600, a fronte di una cifra media di oltre 5.700 euro e per un valore totale di più di 153 milioni. I truffatori, però, non si scomodano per piccole cifre: i numeri, infatti, confermano il costante ridimensionamento delle vicende riguardanti somme inferiori ai 1.500 euro (-23,1%), mentre solo il 16,8% si riferisce a importi tra i 1.500 e i 3.000 euro e il 23,4% si concentra sui 10 mila. Quanto ai tempi di scoperta, il 57% delle volte il fattaccio viene a galla entro i sei mesi (il 70% entro 12). “Si osservano però casi per i quali i tempi di scoperta avvengono anche dopo tre, quattro o addirittura cinque anni”, scrive Crif. E non sono pochi: circa il 18% del totale.

Incrociando i tempi di scoperta con l’importo oggetto della truffa, viene fuori che la maggioranza dei casi svelati entro i sei mesi corrisponde a somme modeste, mentre i casi di frode sopra i 10mila euro in genere chiedono tempi ben più lunghi, tanto che il 19% emerge in superficie dopo oltre cinque anni. Come sappiamo, i finanziamenti per il credito al consumo possono essere personali (non vincolati a un preciso obiettivo di spesa) o finalizzati (strettamente connessi al tipo di bene o servizio al quale si vuole accedere: auto, elettrodomestici, spese mediche o vacanze). Ebbene, l’Osservatorio conferma che il prestito finalizzato è il più esposto alle frodi, con una quota del 55,8%, per quanto in flessione rispetto all’anno prima. Il 34,6% dei casi ha riguardato l’acquisto di elettrodomestici, ma la poco invidiabile classifica non trascura auto-moto (9,4% del totale), spese per immobili e ristrutturazioni (9,9%), arredamento (6,6%) ed elettronica, informatica e telefonia (4,6%).

>Dalla distribuzione per sesso emerge un importante aumento (+18,1%) delle vittime di sesso femminile, anche se la quota maggioritaria (57,8%) resta in capo agli uomini. Quanto all’età, la classe in cui si concentra il numero più alto di casi è ancora quella fra i 41 e i 50 anni (25%), mentre quella dove si nota l’incremento maggiore rispetto alla rilevazione precedente è quella dei 18-30enni (+9,3%), più attivi digitalmente e dunque più esposti, anche perché non ancora del tutto consapevoli dei rischi in agguato. Gli over 60 registrano anche loro un incremento: +7,1%. La ripartizione per regione di residenza dichiarata al momento della richiesta del finanziamento vede al primo posto la Sicilia (16%), seguita dalla Campania (15,9%). Quindi Sicilia e Campania sono ancora le regioni caratterizzate dalla maggiore incidenza del fenomeno, anche se alcune regioni più piccole, come il Molise e l’Abruzzo, spiccano per rapporto tra incidenza dei casi rispetto ai volumi di credito.

 

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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